Vietato celebrare la nose art e le pin up in particolare per non entrare in polemica con le minoranza sessuali. Il riferimento è agli omosessuali, transgender etc.
Il direttore di museo aeronautico senza tanti peli sulla lingua conferma che la sua missione è vendere biglietti d’ingresso al museo non entrare in conflitto con le minoranze. Ne consegue che non se la sente di celebrare quanto già espone, ovvero la rappresentazione della nose art.
La nose art è quell’arte spontanea, alla portata di tutti, che celebra una manifestazione di forza sul mezzo che si utilizza, fosse auto come aereo. Un porta fortuna che consegna orgoglio ed energia a chi è chiamato ad uno sforzo prolungato nel tempo.
Considerato che la protagonista de Novecento è stata la donna, nella sua conquista di funzioni nella società, ecco che la nose art si è ANCHE concentrata sulle donne.
Le minoranze sessuali, discutendo liberamente con il direttore del museo, sono state trasformate per volontà di non si sa chi, in “diritti civili”. In pratica un concetto giuridico che riguarda la qualità dell’esistenza umana: diritto di stampa, parola e movimento è stato esteso anche agli aspetti sessuali. Perché?
Soprassedendo sulla questione patologica, ovvero se la devianza sessuale sia effettivamente l’oggetto di conversazione su omosessualità e persone confuse sul genere d’appartenenza, ragionando sui diritti civili emergono dei dubbi sulla loro estensibilità all’area sessuale.
Il diritto riguarda qualcosa che si estende dal privato al sociale e coglie la convivenza civile. Appunto il poter esprimere le proprie idee senza persecuzione è uno dei diritti civili. Questo diritto pare non sia applicato, oggi nella società globalizzata, quando si analizza criticamente l’omosessualità.
Nel momento in cui un “diritto” coglie la sfera pubblica della relazione umana qual è l’attinenza con quella sessuale che rientra nella vita privata?
Il dover dichiarare la propria omosessualità è il segno di quanto patologico ci sia in questo tipo di atteggiamento.
Perché persone sane devono rinunciare a celebrare i miti della propria cultura ricattate da soggetti che ancora devono fare i conti con la normalità e la sanità dei loro comportamenti?
Vietato celebrare è il segno della “libertà” che la globalizzazione ci offre lasciandoci liberi di consumare tutto quello che vogliamo.