Venezia è sott’acqua? pazienza e allora qual’è il problema. Dispiace pensarla in forma diametralmente opposta alla maggioranza, ma non c’è compassione in chi spenna il turista.
Il pensiero corre ai costi di gondola come d’albergo e perché no? anche al biglietto d’ingresso in città. Dispiacersi per Venezia? non mi pare il caso.
Considerato che da sempre la città spenna il turista è bene che spenda il denaro “guadagnato” (rubato) per mettersi a posto casa, la bottega e quant’altro.
Non c’è partecipazione al dramma di una città decisamente superba: bella e cara.
Si tratta di un pensiero diverso dal solito. Forse nessuno ha il coraggio di dirlo però tutti lo pensano.
La sensazione è che l’attuale governo in carica, quello diretto da un non eletto da nessuno (avvocato Giuseppe Conte) stia/voglia mitizzare i drammi per “unire” la Nazione.
Incurante dei problemi reali del Paese si cerca “l’eroe” nell’agente di Polizia che si fa provare dell’arma d’ordinanza o nel vigile del fuoco che muore in servizio. Per carità, onore e rispetto ai caduti in servizio ma addirittura trasformali in eroi pare decisamente esagerato.
Questa caccia all’eroe appare sempre più come pubblicità spicciola per una Nazione che ha perso collante e motivazioni. Certo, con 10 milioni d’immigrati a spasso per l’Italia, è veramente difficile sentire il senso d’italianità.
L’elenco delle argomentazioni che qui stanno emergendo corrispondono a quanto ognuno di noi pensa ma non dice. Il riferimento è anche al Signor Cucchi che non doveva certamente essere ucciso da tutori dell’ordine, ma che come dipendente da droga si è volutamente esposto a tutti i rischi del caso, anche quelli che non avrebbe dovuto correre.
Tradotto in termini concreti sarei molto più preoccupato se 3 carabinieri avessero massacrato una famiglia in transito, senza colpa, rispetto un abituale consumatore di sostanze stupefacenti.
Ecco uno spaccato di quello che nessuno ha voglia di dire pur pensandolo.
Venezia? si arrangi.