Terrorismo di stato sulla vicenda Alitalia. Ancora una volta il “governo” (non eletto da nessuno) non capisce che è questa Alitalia che non va. Si sta cercando di far vivere la compagnia trasformandola da una forma a un’altra. Ecco la spiegazione del NO al voto aziendale. Il problema è lo stesso del referendum del 4 dicembre 2016.
Terrorismo di Stato, ancora una volta! Gli addetti all’Alitalia hanno votato NO nel referendum aziendale. L’intero mondo politico e dei media “li scusa” perché non hanno capito il senso del loro voto. In realtà, e come al solito, è il governo e la stampa a voler travisare. L’uso improprio della stampa, come mezzo di pubblicità è diventato massiccio dal 2011 ad oggi. Il personale Alitalia ha votato NO con coscienza.
L’Alitalia la si vuole salvare! Per farlo serve un’evoluzione da questa forma societaria ad altra. Leggi precedente articolo già qui pubblicato. Perchè è così difficile da capire? Il non voler capire si configura nuovamente come terrorismo di stato. E’ stato ancora terrorismo di stato il NON voler capire l’urgenza d’elezioni politiche. Un’esigenza nata con il referendum del 4 dicembre 2016. Ovviamente il mancato accoglimento delle esigenze dell’elettorato ha delle responsabilità.
Senza impegnare l’assenza di futuro del Pd, il terrorismo di stato si osserva anche sulle elezioni francesi. L’insistenza nel considerare il Macron il vincitore è ossessiva. In pratica si ostenta il desiderio rispetto la realtà. Al contrario ci sono ancora le elezioni, nel secondo turno, da celebrare! Come non ricordare l’ingerenza dell’obama nella campagna elettorale? Quella dell’Hollande esprimendo delle preferenze. Ancora del Gentiloni sulla questione Alitalia durante le votazioni aziendali. L’obama ha perso. Gentiloni ha perso sull’Alitalia e speriamo il governo. L’Hollande? Francoise Hollande ha perso la Francia.