Tatuaggi. Qui negli Usa è molto frequente vedere persone tatuate, specialmente sugli arti superiori. Studiandone il comportamento, lessico, forma espessiva fisica e verbale, si tratta, in linea di massima di persone poco evolute. E’ fortemente tatuato l’immigrato messicano e il bianco di sinistra globalizzato.
Nel genere femminile il tatuaggio appare più un ornamento, ma si conferma la divisione di classe tra ceto povero tatuato ed elevato più curato.
Lascia perplessi pensare che un tatuaggio sia per sempre, ovvero non è più cancellabile. In un’era globalizzata dove il divorzio è al 45% delle coppie sposate (negli USA) le donne applicano una pratica sul loro corpo che è per sempre. E’ quel sempre che stona. Quando il 50% delle persone è incapace di gestire un matrimonio, ci si tatua per sempre?
Il tatuaggio potrebbe essere comprensibile se fosse una pratica che scompare con una doccia. Nel momento in cui la pelle è stata sporcata con un disegno che resta “per sempre”, non si può più rinnovare.
Sparato a zero su un argomento che non vuole affrontare nessuno, c’è da chiedersi, perchè è accaduto ciò? Perchè i ragazzi si tatuano? Indubbiamente il tatuaggio è segno d’inferiorità caratteriale perchè esprime esibizionismo. Non basta più esporre una scollatura o muscoli importanti, ora si espone il teschio o qualche serpente.
Come ha fatto le gente a rincretinirsi così facilmente? Indubbiamente il caso è interessante sul piano della devianza sociale. Lo studio prosegue analizzando il bisongo d’apparire attraverso procedure irreversibili (non più cancellabili per il resto della vita)
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