Suprematisti bianchi non sono il problema ma l’effetto. Taccuino americano

Suprematisti bianchi non sono il problema ma l’effetto. Taccuino americano. Anche in America come spesso in Italia ci si ferma all’idea iniziale senza approfondire.

Suprematisti bianchi come il problema? Come al solito ci si concentra sull’effetto ma non la causa. In genere questo è un difetto tutto italiano che si riscontra anche, a volte, all’estero e qui negli Usa. Di cosa stiamo parlando? Il Congresso americano che dovrebbe essere impegnato sui danni materiali prodotti dai recenti tornadi nel sud del Paese, ha trovato nuovi argomenti.

Al Congresso si cerca una dichiarazione by-partisan di condanna verso i suprematisti bianchi. Bellissima iniziativa anche se mal posta in termini temporali. Comunque come al solito non si VUOLE centrare l’argomento di fondo che scatena ogni reazione. L’INTEGRAZIONE RAZZIALE NON HA FUNZIONATO. Dalla forzata convivenza emergono effetti diversi. Il riferimento è alla Brexit e ai suprematisti bianchi. Il problema non sono i suprematisti ma la ricerca di un nuovo accordo tra razze che non convivono bene.

Questo non voler centrare il tema, ma girarci intorno, sta portando al cambio delle Cancellerie in Occidente. Tranne il caso francese, dove è stato eletto un immaturo (classe renzi – per fare un paragone con l’Italia) il mondo sta cambiando. Lo confermano le 2 nazioni leader dell’Occidente, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. L’Unione Europea (che non è l’Europa) è rimasta indietro. Per la precisione l’Europa conta 48 Stati mentre le Ue appena 26.

Questi sono i grandi temi che non trovano risposta. . Nell’assenza di questo modello ci sono persone che reagiscono al disagio sociale che ne deriva. I suprematisti bianchi sono solo l’effetto non la causa che invece va ricercata con le opportune soluzioni. Chi ne è capace?

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