Il suicidio è SEMPRE uno spreco. Prof Carlini

Il suicidio è SEMPRE uno spreco d’umanità

Il suicidio come decadenza dell’umanità. “Sfogliando”, nelle ultime ore, i diversi canali televisivi italiani dei più telegiornali, emerge come il giornalismo forzi la pubblicità. Anzi indottrinamento. Sulla vicenda del tipo che si è andato a suicidare in Svizzera perchè ha sofferto troppo, si sta volutamente montando il caso. Indubbiamente non abbiamo problemi a sufficienza da discutere.

Perseguendo l’inquinamento per una visione chiara sulla vita, ora è il turno del suicidio. Suicidio assistito. Fine vita. Più o meno sinonimi. In mezzo a tutti questi giochi di parole si cerca la confusione.

L’aspirante suicida va aiutato. Ha diritto al supporto e al sostegno dell’intera comunità anche perchè non ha nessun diritto a togliersi la vita.

Quello che vuole mancare nella società civile è un ordine che indichi il bene e il male. Stiamo amando il confuso. Il genitore che ammazza la figlia perchè in coma da 17 anni. Si tratta di mostri nel campo dell’educazione che indicano come non si comporta un genitore. Possiamo continuare a vivere con cattivi esempi? E’ necessario che la comunità impari ad espellere e isolare, perchè includendo non esprime un giudizio. L’inclusione è educativa. Chissà perchè però, non funziona più da qualche anno. Aver incluso generazioni d’immigrati, ha permesso la formazione delle nuove leve dell’ISIS. Quindi tagliatori di teste, sgozzatori.

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2 comments

Rossetto Mariarosa 1 Marzo 2017 - 7:58
È vero, sono d'accordo con il sig. Giovanni. Dobbiamo recuperare ilsenso del bene e del male. Essere comprensivi è giusto ma dire che è accettao cio che è male non è corretto.
Giovanni Carlini 1 Marzo 2017 - 9:08
Gentile Signora Mariarosa, stiamo vivendo da troppo tempo una strutturale confusione che gode nel solo essere "confusa" (mix di tutto e del suo contrario). Abbiamo bisongo, secondo me, di ristabilire delle priorità che sono ad esempio il giorno e la notte, il caldo e il fretto, il buono e il cattivo (in linea di massima). La morte ad esempio seppur dalla sofferenza (come del resto avviene da 50mila anni) è sempre e soltanto in male. Punto. Detto questo possiamo discutere sulla qualità della vita in stato di difficoltà. Tradotto in termini pratici no all'accanimento terapeutico sul fine vita (over 80 anni) ma certamente lottare per la QUALITA' di vita per tutte le persone sane/ammalate nella diginità dell'esistenza.

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