Studenti e genitori spesso soffrono la paura subendo insegnanti non adeguati al ruolo. Articolo 2 di una serie.
Sento la necessità di scrivere su questo argomento perchè molto diffuso e poco analizzato. Nel primo articolo sono rimasto generico, oggi scendiamo nel dettaglio studiando un caso concreto.
A Milano, in un ragioneria del centro città, finalmente s’arriva a un confronto diretto genitori-preside. Le famiglie si erano già lamentate con i singoli insegnanti e la presidenza in particolare di 2 docenti.
Un insegnante troppo disinteressato alle lezioni e un’altro, al contrario, che terrorizza gli studenti. Insomma perfetti opposti nello stesso corso e Scuola.
Finalmente, dopo tante segnalazioni e richieste dai genitori alla Scuola, si perviene a un incontro tra Presidenza e le famiglie. Che fatica!
22 genitori hanno chiesto e ottenuto un confronto con il Preside, presenti i 2 insegnanti oggetto di lamentela.
Come già accennato la prima insegnante è “accusata” di fare poco in classe e d’essere svogliata. Questi in crisi di pianto durante il confronto con l’utenza verrà considerata una ragazza ancora non esperta che deve maturare. Da notare che l’insegnante ha 45 anni!
Diversa è la posizione della seconda docente.
Il personaggio è super qualificato per il triennio, ma un grande disastro nel biennio dove insegna per la prima volta. Si tratta di un soggetto con molti anni di servizio e in età (esperienza) avanzata.
Il Ragioneria, va ricordato che come iter formativo, è strutturato su un biennio iniziale e il triennio finale.
L’insegnante d’economia aziendale (ragioneria) è considerata dagli utenti troppo dura. In realtà il suo insistere verso gli studenti sul “lasciate questo corso se non siete adeguati” ha irritato tutti.
Non è tutto. La docente di ragioneria mette “paura” ai giovani studenti il che non sarebbe male. Si tratta però di una paura che blocca e allontana gli allievi dal corso. Non di quel timore reverenziale che porta invece a studiare meglio e di più!
Forse l’idea di stimolare gli allievi è corretta ma applicate male.
Detto in altre parole, la docente di ragioneria non è adeguata a quel tipo d’utenza.
Di fronte a questi dati di fatto: 22 famiglie, 2 docenti e un preside, quest’ultimo fa quadrato. Difende il suo corpo insegnanti (il che gli fa onore) ma respinge ogni richiesta e correttivo suggerito da parte dei genitori. Stallo!
La riunione si scioglie con un “nulla di fatto” sperando che gli insegnanti non si vendichino sui ragazzi. A questa frase, detta da un genitore, il preside s’indigna, però il rischio va considerato.
Che fare in questa situazione?
Probabilmente vanno interessati il Ministero a Roma, l’Ufficio Provinciale scolastico, la stampa e la Magistratura.
E’ inequivocabile che il Preside, dirigente di Stato, abbia disatteso al suo ruolo e non sia adeguato a tutela dell’Istituzione. Detto in altri termini vanno rimossi il Preside e le due insegnanti.
E’ probabile che abbiamo 3 nuovi bibliotecari da impiegare nelle scuole.