Successivamente al 400 d.C. i barbari furono i padroni d’Europa. Nonostante ciò, ogni contatto con altre culture fu disastroso. Già nel 554 a Casilino (l’odierna Capua) i bizantini sottolinearono la povertà dell’impiego della fanteria barbara (i franchi). L’esercito bizantino impose il cavaliere arciere. Non meglio fu il contatto tra barbari e islamici dopo il 632, morte di Maometto.
Nel piano della riorganizzazione complessiva emersero i franchi per delle novità. Acquisita la necessità della cavalleria in luogo della fanteria, chi ebbe la ricchezza necessaria per vestire e armare un cavaliere? Per ovviare a questo grave problema si dovettero attuare delle riforme.
Ovviamente la Chiesa incarnò perfettamente il ruolo di custode dell’epoca che iniziò a tramontare dal 1200 in poi.
Fu grazie a questa riforma sociale che a Tours, Carlo Martello riuscì a imporsi sugli arabi. Più nel dettaglio, nella battaglia di Poitiers del 732 ai soldati più valorosi fu concessa una quantità di terra sufficiente al mantenimento. Si confermò l’idea del vassallo cui richiedere un giuramento d’assistenza militare al Re. Alla morte del soldato-contadino o per non aver assolto il giuramento, la terra sarebbe transitata ad altra famiglia. Così Carlomagno s’assicurò un sicuro e fedele contingente di soldati a cavallo grazie ad apprezzamenti di terreno più ampi. In questo modo, sia che emergessero da un contesto di gruppo, sia come singoli contadini, nacque la cavalleria francese. Tecnicamente va ricordato come l’introduzione della staffa dette grande stabilità al cavaliere. Ormai disarcionare un combattente a cavallo per la fanteria fu difficile.
L’impero di Carlomagno non sopravvisse a lungo per diversi motivi:
- assenza di comunicazioni valide;
- coesistenza tra popolazioni a livelli di civiltà molto diversi tra loro;
- assenza del concetto stesso di cittadinanza o legami tra tribù diverse;
- lotte civili tra i figli di Carlomagno;
- scorribande dei predoni arabi e vichinghi.
Fino all’avvento della fanteria inglese e svizzera, quindi per altri 300 anni, a partire dal 1000, il cavaliere restò il soldato d’eccellenza. Tutto ciò nonostante le esperienze di combattimento vissute durante le crociate che non furono recepite in Europa.
Nella Terra promessa, contro la cavalleria araba, i crociati riuscirono a schierare un’equilibrata forza di fanteria e cavalieri. Questo mix urtò la sensibilità nobile europea che non l’applicò negli scontri continentali.
Va segnalato come la Chiesa fu molto attenta, in questi secoli, alla conservazione della stabilità sociale. Addirittura condannò l’uso della balestra perché contraria ai principi di onore necessari alla moralità della battaglia. In realtà la balestra poteva colpire il cavaliere e questo non fu considerato accettabile.
La Chiesa ebbe un duplice ruolo:
- di limitazione degli scontri armati in Europa;
- d’alimentazione della guerra attraverso le crociate.
Va ricordato come per Bisanzio la guerra fu considerata un atto pratico per ingannare e corrompere il nemico. Al contrario, nella nascente Europa cristiana, lo scontro ebbe sempre un valore in Cristo e quindi morale.
Un ultimo dettaglio: il culto per la costruzione dei forti. Smussati gli spigoli quadrati (molto vulnerabili) le nuove strutture furono concentriche con alte mura e torrette.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini