Stefano Zamagni è un vecchio professore d’economia politica, forse ad oggi nel 2018 è probabilmente deceduto per vecchiaia. Peccato. Il prof Zamagni è stato anche il mio prof di economia politica come lo fu la prof Fornero per microeconomia a Torino. Infatti gli studi d’economia iniziarono per me nel 1978 a Modena presso l’Accademia Militare per terminare a Torino pensando alla Fiat come la grande fabbrica. In realtà, la mia ricerca in economia non è mai terminata proseguendo a tutt’oggi nel 2018. Sono prorpio uno zuccone non imparando mai!
L’immagine di copertina a questo articolo in effetti non rende giustizia al prof. Stefano Zamagni. Dovendo commentare ogni capitolo del testo “Economia politica” del famoso professore, ci sarà modo di presentare alte foto più appropriate.
Entrando nel merito del primo paragrafo, emerge il problema di definire l’economia. Nasce in questo modo il confronto tra una teoria FORMALE dell’economia e una SOSTANTIVA.
Per teoria formale dell’economia s’intende la definizione del 1932 di Lionel Robbins: ...la relazione tra scopi e mezzi limitati. Contro questa definizione si è scatenato un putiferio in quanto non tutti si sentono inclusi. In effetti l’intera macroeconomia ne viene tagliata fuor,i senza che se ne sentisse la mancanza.
La definizione sostantiva di economia (tratta da Repubblica di Platone) include la produzione, lo scambio, distrubuzione e consumo di beni e servizi. Questa seconda teorizzazione, per quanto criticata, offre più spazio alla ricerca economica.
Si conclude la recensione al primo paragrafo del testo del prof Zamagni con questa citazione: l’organizzazione economica di una società è un fattore importante del suo successo o del suo declino.
Articolo numero 1 della serie
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini