Sporcare la microeconomia è uno degli hobby più diffusi da parte dei “docenti” di materia specie se universitari. La polemica è feroce e riguarda un numero elevato di gentaglia! Perchè esprimersi in modo così crudo e duro verso gente che ha sposato la missione di spiegare le cose per farle capire?
E’ semplice. Non sono ancora bastati gli ultimi 4 premi Nobel all’economia assegnati a psicologi del comportamento per cambiare i programmi. Siamo ancora infettati da docenti (che forse resterebbero disoccupati) ostinati nel giocare di matematica in microeconomia. In questo modo e con tali comportamenti, sporcare la microeconomia è un hobby. Peccato che questa gente non venga ancora licenziata dagli atenei!
Lo spunto nel ribadire la crisi d’indennità della microeconomia emerge dalla lettura di alcune slide. L’ateneo in causa dovrebbe essere uno dei più prestigiosi sulla piazza di Milano.
Nella slide 18 del capitolo 7, dedicato ai costi d’azienda, si spiega che Q = F (L,K). Nel breve periodo la quantità prodotta è in funzione dei suoi input. In questo caso, appunto il breve periodo, si presuppone che sia variabile il costo del lavoro L e non quello del capitale. Solitamente per indicare questo si segna un K sopra lineato come in effetti si trova nella slide.
Trovandoci nel breve tempo si esclude quanto non gestibile per cui la funzione di produzione resta Q = F (L).
Per le formule inverse L = Q/F
Fin qui nulla di problematico. La parte bestiale diventa quando il docente vuole a tutti i costi complicare il concetto. Con tale intento la slide presenta un F elevato alla -1 che moltiplica Q = L. Si noti l’immagine qui riprodotta:
Contabilmente cambia poco, ma ciò rappresenta un’inutile complicazione che allontana i nostri studenti dalla materia!
Qualcuno potrà dire che ora sappiamo qualcosa in più! Tra un fratto F ed elevarlo alla -1 è la stessa cosa. E’ vero! Allora se fosse a livello informativo non la poniamo come formula base per il conteggio ma nota a margine. Così non è stato.