Spendere e investire per uscire dalla crisi è un’affermazione banale. Lo sanno tutti. In realtà il senso di questo intervento è diverso. Ok allo “spendere e investire”, ma sul personale e nell’innovazione. Non basta “usare il denaro” per reagire. Non è sufficiente o forse non lo è più. Al contrario servono persone nuove in azienda. ATTENZIONE PERO’. Persone nuove non vuol dire assolutamente giovani e immaturi. Le persone nuove sono quelle con esperienza (maturi e vecchi) che hanno acceso il cervello. E qui casca l’asino.
Ecco raggiunto il punto critico. L’assenza d’esperienza nelle PMI crea il danno maggiore. Abbiamo certamente i figli degli imprenditori all’opera. Non mancano apprendisti e stagisti. In pratica tutte persone sbagliate al posto sbagliato. L’imprenditore resta sempre più solo. Peggio ancora se “sostenuto” da un commercialista che resta dietro la scrivania. Nella solitudine esistenziale più buia, l’impresa chiude. In effetti a Milano, negli ultimi 3 anni, hanno cessato 10mila attività.
Danneggiando il sistema delle imprese è diffusa la tendenza ad assumere ragazzini come manager. Qui si segnala come la Confindustria non si sia mai espressa sull’argomento. Nel vuoto abbiamo società di ricerca personale che operando con mandato pubblico discriminano gli over 35. Il riferimento è alla Michael Page. Finchè gli imprenditori non si sganceranno dalla superficialità di chi decide per loro, la crisi resta dura.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini