Il rinnovamento d’impresa per aziende commerciali
Da diversi posti d’Italia gli imprenditori in particolare del settore siderurgico dicono le stesse cose. E’ crisi. Meglio chiudere e cambiare settore. Francamente che la siderurgia italiana sia affollata è noto da molto tempo. Questa non è una novità. Ci sono degli strumenti come i contratti in rete che non hanno avuto successo. L’imprenditore italiano è e resta individualista fino al midollo. Fin qui tutto chiaro. Quello che lascia perplessi è la voglia di chiudere. Oppure, se non è cessazione d’attività, la chiusura mentale come forma mentis. Si tratta di 2 reazioni non accettabili e qui si spiega il perchè.
- ovviamente un sano accordo con altre imprese in sinergia;
- SOPRATUTTO PUNTANDO ALL’EVOLUZIONE DEL PRODOTTO. Non basta più vendere solo travi o reti. Queste cose sono state fatte per anni e hanno portato oggi al sovraffollamento del mercato.
- ci sia una modifica nel prodotto da studiare. Gli interlocutori devono essere il produttore e il distributore. Gli attori probabilmente ingegneri;
- benchè azienda commerciale (non vuol dire assolutamente nulla) ci si deve evolvere in costruttori di idee e capaci d’apportare varianti ai prodotti “su misura al cliente”;
- ovviamente al solo ingegnere serve AFFIANCARE anche un direttore di marketing per la “quadratura del cerchio”;
- costituendo un team di lavoro, ingegneri-specialisti di marketing, la sola azienda commerciale cambia la sua natura. Infatti servirà anche una modifica allo statuto camerale;
- servirà un brevetto;
- servirà una presentazione internazionale;
- servirà un uomo/donna di marketing;
- serviranno fondi pubblici come finanza agevolata.
Il rinnovamento d’impresa passa attraverso questi passaggi. Chiudere una storia non serve a nulla se non cancellare posti di lavoro e opportunità. L’Italia non è diventata grande, nel passato, con imprenditori che chiudono o restano con i para occhi.
Per entrare nei dettagli serve un confronto d’idee che è diverso a seconda della singola realtà.