Razzismo si e razzismo no: dove la “ragione”?

Razzismo si e razzismo no: dove la “ragione”? Tanto per iniziare Buon Natale!

L’eliminazione del terrorista islamico che a Berlino ha appena consumato la sua strage, rilancia il tema del razzismo. Nei confronti degli immigrati è giusto essere razzisti oppure si deve solo integrare? Il binomio immigrato = terrorista è automatico a un primo livello. Il secondo coglie quelle generazioni d’immigrati che vivono da anni in Occidente.

In ogni caso l’immigrazione, recente o passata, ha un nesso con il terrorismo.  

Chiarito il primo punto, vediamo se il razzismo è giustificato. La risposta è “si” e allo stesso tempo “no”. Non è giustificato quando fa di un’erba un fascio. Allo stesso tempo ha un fondamento ben preciso. Per spiegarsi è bene fare un esempio. Consideriamo una persona di colore: nero. Il nero è sia un africano che anche un nord americano. Ebbene NON è giustificato il razzismo verso un nero francese di Francia o statunitense perchè:

  • ha vissuto e introitato i valori della rivoluzione francese;
  • è figlio della rivoluzione industriale;
  • ha capito il senso delle Paci di Vestaflia del 1648 con la nascita dello Stato moderno;
  • ha partecipato anche alla seconda rivoluzione industriale;
  • ha sofferto il marxismo e il fascismo;
  • è figlio della democrazia come concetto e dignità politica;
  • ha partecipato alle rivoluzioni borghesi;
  • ha combattuto nella prima e seconda guerra mondiale;
  • ha vissuto la rivoluzione tecnologica;
  • sa considerare l’equiparazione di genere tra donna e uomo;
  • vive in uno Stato avendo superato la visione tribale;
  • è sia parte di una comunità che anche della società;
  • ha concettualizzata la separazione tra Stato e Chiesa, quindi è moderno.

    Per l’insieme di questi motivi un nero statunitense o francese come anche belga, non può essere soggetto a razzismo.

    Quando, al contrario, ci si trova di fronte a razze che NON hanno ancora sviluppato un percorso evolutivo come quello appena qui accennato per singoli punti, il razzismo inizia ad essere comprensibile.

    Certamente comprensibile, ma non auspicabile, per una questione d’elevazione e dignità culturale.

    Noi occidentali non sgozziamo l’infedele e consideriamo la donna un pari.

    Concludendo, il razzismo non è affatto assurdo quando demarca un “noi” e “voi” nei termini di difesa culturale. In particolare dalle barbarie quotidianamente note dalla cronaca.

    Certamente essere razzisti non è bello, perchè esprime la parte peggiore e meno significativa della nostra cultura. In pratica ci si sporca con il razzismo.

    E’ meglio l’indifferenza, la non tolleranza, la non accoglienza, il favorire le persone (se possibile) a casa loro, non nostra. Parole dure ma necessarie.

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