Una ragazza molto ma molto stupida. Connessione al caso Reina. Solitamente qui si discute d’idee. In questo caso, eccezionalmente, si vuole prendere posizione su un fatto di cronaca. La Suprema Corte di Cassazione, ha assunto una posizione sul caso Reina. Voglio connettere 2 fatti, apparentemente scollegati, trovando una logica.
Ho incontrato una ragazza molto ma molto stupida. Dottoressa in legge ha frequentato uno dei miei corsi. Negli ultimi 20 anni ho insegnato per circa 9000 ore tra l’on line e in classe. Grosso modo gli studenti, tra imprenditori, quadri, dipendenti e ragazzi, sono all’incirca 6000 persone. E’ raro che trovi persone stupide per quanto sia accaduto. Sono talmente pochi “gli stupidi”, che li ricordo (non piacevolmente). Questo per dire che il cretino esiste, ma è raro. Forse perché nella formazione si nasce poveri e si diventa leader. Ecco perché il “poveretto” non è di frequente presenza in questo ambiente. Sarebbe un soggetto che non cresce, ostinandosi a restare quello che è.
Ecco la stupidità! Incastrare una persona alle sue colpe di 25 o 17 anni fa. Il crimine morale è esattamente questo. Non voler capire, benché più volte spiegato, il concetto morale e giuridico espone la figliola al mio giudizio. Una ragazza molto ma molto stupida.
Veniamo al caso Reina, recentemente giudicato dalla Suprema Corte di Cassazione.
La Corte ha introdotto in giurisprudenza un concetto chiaro: BASTA. Basta significa che ogni cosa umana ha un fine, prima della morte stessa. Il tutto non termina con la morte, ma è morale che stabiliamo un termine. La legge è valida se a un certo punto indica un fine pena. Il Reina non ha un fine pena, perché sconta un certo numero di ergastoli. Nonostante ciò, in quel caso, alla soglia della morte, si è voluto dire BASTA.