Quando il nemico lo hai in casa. Articolo due di una serie complessa

Quando il nemico lo hai in casa. Articolo due di una serie complessa di argomenti.

Quando il nemico lo hai in casa. Si tratta di chi, lavorando in azienda, non apporta produttività pari a quanto necessario per il BEP (punto di pareggio) Escluso dal conteggio il proprietario (in generle l’ostacolo più grande allo sviluppo dell’impresa) la “mannaia” si applica in particolar modo sui dirigenti.

Perché questa differenza tra manager e quadri? Semplice! Dal quadro in poi, negli incarichi a scendere dal vertice della piramide organizzativa, il lavoro è sostanzialmente esecutivo. Non c’è offesa  per alcuno. Tranne i manager nessuno gode di una dichiarata autonomia, nello studio delle scelte ai problemi.

Considerato che il manager è colui che pensa e produce le soluzioni, è chiaro che in assenza di proiezioni felici (ivi inclusi gli errori da considerare) è il primo a perdere il posto.

Cosa deve fare un manager per restare in azienda? Deve produrre idee e per produrle serve pensare. Per usare il cervello è necessario che studi, viaggi e incontri altre realtà. Spesso invece il “manager di oggi” risponde a 1000 telefonate al giorno svolgendo incarichi esecutivi! Al contrario dovrebbe selezionare, aggregare dati, trovare il nesso tra i diversi aspetti e puntare su quello che abbia un senso in produttività.

Un metodo aziendale non si avvantaggia di questa energia mentale, è un sistema povero, destinato ad essere sostituito da chi usa tali procedure d’attacco. Ecco il caso in cui il manager si configura del tipo “quando il nemico lo hai in casa”.

Si dice che i manager costano! Quando in selezione, per conto dei clienti, cerco quadri o dirigenti, sempre l’imprenditore chiede: ma quanto costa? La risposta che do è sempre la stessa. Non chiedere quanto costa una figura dirigenziale, ma ciò che è in grado di produrre e in quanto tempo. Laddove il rapporto tra costi ed effetti resta nel range del 10-12 volte il costo industriale del dirigente si tratta di un buon affare.

Analizziamo il personaggio “dirigente”. Per sviluppare un lavoro che si concretizza nella ricerca e applicazioni di idee, serve una laurea? Assolutamente no! Enrico Mattei a 14 anni era un pastore, ma 16 aveva la proprietà sia del gregge sia della fattoria. Purtroppo, al culmine della sua età produttiva, provò anche a prendersi l’intero mercato del petrolio arabo e fu ucciso.

Se dovessimo assumere un manager classe “Mattei”, quale imprenditore si farebbe scrupolo dello stipendio da riconoscere?

Il problema è che abbiamo molti (troppi) imprenditori che sono degli impiegati di se stessi, ma questo è un altro tema che sarà affrontato a suo tempo.

Il manager può essere paragonato al flusso sanguigno in un organismo umano; serve per vivere. Salute per gli umani, reddito per le imprese.

Avviandoci alla conclusione, se l’industria italiana perde opportunità di chi è la colpa? Certamente degli imprenditori e su questo non ci sono dubbi. Alla responsabilità dell’imprenditore immaturo, segue chi avrebbe dovuto “seppellire” l’azienda sotto idee e punti di vista; appunto il manager.

Wake up italian manager! Diciamoci una sveglia figlioli (manager troppo giovani e imprenditori immaturi) perchè la tendenza è nel lasciarsi andare in quanto “il momento non permette altre iniziative”. Ebbene no, le novità si creano!

L’azienda “perfetta” è quella dove il capo ha costituito un team di lavoro (una sorta di stato maggiore). Si tratta di un gruppo di teste d’uomo o di manager per risolvere trovare soluzioni. Nel cercare nuove idee gli “intelligenti” si sbranano tra loro (nel senso civile del termine) lasciando all’imprenditore il ruolo di pompiere e moderatore.

Assisto sistematicamente a questa procedura nelle imprese americane, tedesche e inglesi; in Italia sembra che parli arabo. Non è vero che solo nelle grandi imprese si può un team di consulenti efficace! Ogni realtà può valorizzare il proprio fattore umano.

Va altresì rilevato come il mercato nazionale, considerato dalle PMI sempre più difficile, per altri, i tedeschi ad esempio, lo vedono promettente; come mai? Quando il nemico lo hai in casa.

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