Quando dicono, i russi nei programmi d’intrattenimento serale, che in 22 secondi bruciano Berlino come Londra o Parigi, li attacchi! non si può fare altro.
Ovviamente quando in un Paese (Italia) ci sono politici che concordano con la difesa dell’Ucraina a patto che non si usino le nostre armi per rispondere alla Russia in pari modo, qualcosa non funziona. Che cosa vuol dire? Significa che servono risposte diverse che sono:
- le armi servono per difendersi. La difesa avviene anche in profondità nel territorio nemico. Ne consegue che ben venga ogni forma d’attacco su suolo russo;
- non ricordo, dagli anni Sessanta, che qualcuno affermasse, candidamente e molto direttamente, che basterebbe un missile per risolvere ogni cosa distruggendo qualche metropoli europea. Qualcuno si rende conto del livello di contrasto al quale siamo giunti? Di fronte a una minaccia di questo tipo va rasa al suolo l’eventuale base o basi di partenza dei missili russi.
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MI RIPETO PER EVITARE OGNI MALINTESO.
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SE MINACCIATI (com’è avvenuto) E’ SANO UN ATTACCO PREVENTIVO TALE DA DISTRUGGERE LA CAPACITA’ OFFENSIVA DEL NEMICO.
- Laddove i siti di lancio russi siano diversi, andranno compiuti diversi attacchi al fine di togliere ai russi la possibilità-capacità di minaccia/offesa.
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Su tutto questo vorrei sapere a quale partito o politico addebitare la responsabilità (da pagare alle prossime elezioni) nella riduzione da 24 a 9 brigate dell’esercito italiano dal 1990 al 2020.
Con una batterie di risposte di questo tenore la risposta alla minaccia è imposta, il punto ora è chi agisce? Chi attacca i russi in forma prevertiva per privarli della possibilità d’attaccarci? Oggettivamente gli ucraini sono già sul campo e attivi sia in territorio russo sia nella difesa del loro Paese. Probabilmente, a contropartita delle armi loro concesse, è sano che ripaghino agendo come forza sul campo, da noi diretta, nella distruzione della capacità nucleare russa.
Certamente il Putin resterà nella storia come uno dei peggiori “zar” della Russia moderna. Ecco cosa pensare e auspicare quando dicono che ci fanno scomparire in tot secondi.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini