Prototipazione virtuale ovvero un sistema che consente d’avere un vaccino contro la polmonite cinese tra il mese di marzo e novembre 2020. Ancora non abbiamo le idee chiare sul valore ed efficacia dei vaccini attualmente “sulla piazza”, ma pare che l’incidenza d’infezioni nelle classi d’età vaccinate sia in netta contrazione. Con queste prime statistiche si potrebbe pensare che un certo livello d’efficacia il vaccino (versione 2020) lo abbia.
Com’è stato possibile ottenere un prodotto in così breve tempo rispetto i soliti 18-24 mesi? La prototipazione virtuale è una delle risposte.
Stiamo parlando di un SISTEMA di realizzazione fisica di un prototipo con una tempistica ridotta.
Per ottenerlo si è applicata una procedura inversa rispetto all’abituale.
Ecco che il progresso è veramente tale se si modificano gli schemi.
Solitamente per “fare” qualcosa, lo specialista/modellista/artigiano estrae-toglie materiale da un “pezzo di legno” (ad esempio) fino alla forma del prototipo. La nuova tecnica, voluta da Charles W. Hull, sviluppando le prime macchine a prototipazione rapida (RP) nel modello SLA-1 (stereo litografico) AGGIUNGE strati di materiale all’idea.
Finalmente si stabilisce il punto.
Si è passati da un livello della tecnologia che toglieva (impiego del tempo per individuare e togliere) ad uno che aggiunge nel risparmio di tempo che ne consegue, ma non funzionale alla fretta!
La trasformazione è “epocale”. Come dire che scendere è più agevole che salire.
La parte nuova di questa evoluzione è che la tecnica, prima in mano alle grandi aziende, ora è accessibile anche alle medie imprese.
Operativamente per agire su questa strada si procede con l’apertura di un file STL. Vuol dire che la superficie (considerabile di varie misure) dove il prototipo va realizzato è divisa in triangoli all’interno dei quali si sviluppa un’azione di costruzione. STL vuol dire triangolazione standard che si sviluppa in una dimensione a 3.
La successiva spiegazione tecnica è troppo complessa, ma qui ci sono le idee sulle quale costruire.