Promettimi che ti ucciderai, il libro di Florian Huber qui in commento e riflessione produce ulteriori passaggi.
Emerge con grande chiarezza il perchè mi sono sempre sentito diverso e opposto al commento comune sul tema. All’unanime e asfissiante condanna del periodo storico 1922-1945 che grava sull’Italia e la Germania, pur non essendo per nulla fascista-nazista, la mia posizione d’intellettuale è diversa.
Non so se diametralmente ma certamente diversa dalla massa.
Non voglio commentare i fatti alla luce di quello che è stato letto oggi con il senno del poi, ma, ritengo che l’analisi sia corretta nel momento in cui va calata nel contesto di quanto fu allora.
Analizzo i fatti per quanto hanno rappresentato in quel momento, non per le valutazioni che oggi si possono condividere o meno.
Nel testo Promettimi che ti ucciderai, anche Huber si presta (a dir la verità in una sola paginetta) alla questione dello stato mentale di Adolf Hitler. In realtà questo ragionamento è assolutamente privo di senso finalizzato solo a screditare lo statista e dittatore tedesco.
Hitler (come Mussolini) non sono pazzi o savi, entrambi dittatori e statisti valgono per aver saputo rispondere alle necessità della Nazione in quel momento.
Purtroppo, tutti e due si sono lanciati anche nell’avventura militare che ha screditato la loro azione.
In particolare, mentre per gli italiani il conflitto nella seconda guerra mondiale è stato comunque un disastro, al contrario, per i tedeschi, motivo d’orgoglio fino al 22 giugno 1941.
L’Operazione Barbarossa, ovvero l’attacco contro la Russia, ampiamente citato da Florian Huber, indica un punto di svolta nelle fortune militari tedesche. In realtà l’operazione in terra di Russia (allora Unione Sovietica) fu un successo fino alla battaglia di Stalingrado combattuta tra l’estate e febbraio 1943.
E’ da quel punto, perdendo 200mila soldati tedeschi, che la Germania subisce il punto di svolta nella considerazione-orgoglio per le vicende belliche.
La storia ci è utile non per narrare fatti accaduti, ma per capire le logiche accadute in quel contesto. Snaturare il metodo storico risponde a logiche di parte, letture ideologiche che vogliono storpiare il significato e senso storico. Promettimi che ti ucciderai concorre al ripristino della verità storica.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini