Prima lo chiamavano Hitler oggi Putin. Il senso storico

Prima il catalizzatore del “male” aveva un nome preciso Adolf Hitler, oggi cambia il nome non la sostanza, si chiama Vladimir Putin. Questa riflessione però non vuole essere stupidamente monotematica alla ricerca del male da geolocalizzare in un personaggio preciso. Sarebbe troppo semplice e diminutivo.

Hitler non fu affatto un pazzo come costringiamo i nostri studenti a sapere: finzione e superficialità!

Il Putin non è semplicemente un dittatore, ma l’espressione di una Russia figlia di un complesso d’inferiorità per cui era una potenza mondiale e ora si limita ad esserlo in forma regionale se non peggio.

Per un’analisi storica accurata è necessario sganciarsi dal nome (Hitler, Putin, Mussolini etc…) per capire cosa questi personaggi esprimono. Ho usato il termine “personaggi” e non statisti con convinzione. Lo statista è un Alcide De Gasperi, votato dalla popolazione che ha governato per il benessere della Nazione. Il Putin e gli altri “personaggi” sono stati votati (inizialmente) ma poi hanno governato per una parte della Nazione spesso minoritaria, settoriale, complessata. Ne consegue che l’Hitler ha governato per una parte dei Tedeschi per quanto eletto da una fetta d’elettorato molto consistente.

Questa gente (tranne Mussolini) è stata votata. Votata da chi? Dall’elettorato che ha chiesto qualcosa. Ecco il punto fondamentale. Che cosa voleva il Paese in quella fase storica?

L’Hitler di turno ha dato alla Germania l’orgoglio del riscatto da una pace punitiva imposta dagli alleati al termine del Primo conflitto.

Il Putin cerca ancor oggi la rivalutazione della Russia rispetto a quando era Unione Sovietica.

Mussolini cercò di dare un Impero per assumere tutti i disoccupati e trovare una correlazione tra Impero Romano e Nazione Italiana.

Il ragionamento può proseguire con Francisco Franco etc.

Questi “personaggi” hanno dato una risposta a un bisogno della Nazione, dei cittadini, che inizialmente si sono affidati a loro per restare successivamente incastrati.

La soluzione a un problema che si conferma come COSTANTE STORICA non va solo ricercata nell’eliminazione dell’Hitler, Putin etc… ma nella comprensione delle necessità della Nazione.

Il pensiero corrente, sbagliando, afferma che prima, nel Novecento si viveva in un modo, mentre adesso dovremmo esserci aggiornati a….(non so esattamente a cosa).

La contemporaneità impone un prima e un adesso senza considerare le costanti comportamentali e nazionali che si ripetono nei secoli. Si chiama continuità storica.

L’immaturità è contenuta in questo pensiero del prima e dell’oggi staccando il momento presente dagli ultimi 50mila anni di storia.

(il manifesto qui esposto è di fonte fascista, per la precisione dalla Repubblica di Salò. Ovviamente il messaggio che esprime si è successivamente rivelato falso, per cui cessa il suo valore espressivo e storico. Resta come documento su cui riflettere alla luce di un anti americanismo trasversale tra i diversi partiti italiani che affligge ancora oggi, nel 2022, il nostro Paese)

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2 comments

francesco fidenzoni 26 Settembre 2022 - 16:23
caro Professore, condivido il suo ragionamento che occorre comprendere le necessità della Nazione, quelle che hanno spinto i cittadini ad eleggere al tempo Putin- Poi però lui ha cambiato la legge elettorale e la costituzione, quindi in questo caso si può ben pensare che lui per primo si sia allontanato da quella volontà iniziale. Con stima, Francesco Fidenzoni
Giovanni Carlini 26 Settembre 2022 - 16:32
grazie per il Suo prezioso stimolo

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