Polmonite cinese e calo del PIL. Prof Carlini

Polmonite cinese e calo del PIL, quanto e come? Già in questo sito fu calcolato in un -2% in luogo del Governo che accennò al -0,5%

Oggi, 26 marzo 2020 quel -2%, che fu identificato un mese fa, va aggiornato al -5% in analogia alla crisi subprime già sofferta nel 2009.

Quanto si vuole aggiungere qui, sulla polmonite cinese e calo del PIL, non riguarda la sola quantificazione, ma la sua sdrammatizzazione.

Mi spiego. Sdrammatizzare vuol dire che non deve preoccupare l’aver fermato il meccanismo produttivo, ma il come lo si rilancerà.

Voglio spiegarmi ancora meglio: possiamo rilanciare il sistema produttivo cambiandolo rispetto “a prima”, ovvero a come ha funzionato fino ad ora?

Ecco la questione cruciale! Che il PIL cali ancora e raggiunga il -10% non è questo il punto presentandosi come falso problema.

Entrando nel vero problema, va osservato come il calo del PIL subito nel 2009, non è stato recuperato alla data del 21 febbraio 2020.

Significa che i disoccupati del 2009 non sono stati ancora tutti riassorbiti nel 2020 che già abbiamo una nuova crisi divenuta anche economica.

Perchè il 2009 non è stato recuperato in così tanti anni di Governo dove hanno prevalso quelli di sinistra a partire dal colpo di stato del 2011?

Evidentemente la sinistra non è idonea alla guida della Nazione, ma questo è un concetto noto a tutti, tranne a quelli che NON vogliono saperlo.

In realtà i danni del 2009 non sono stati recuperati al 2020, perchè NON C’E’ STATA ALCUNA VARIANTE DI PROCESSO E PRODOTTO NEL SISTEMA PRODUTTIVO NAZIONALE.

Tanto si è subito nel 2009 tanto si è cercato di rilanciare negli anni successivi esponendosi alla più lenta crescita in area Ue: bravi!

Il “bravi” è ovviamente un modo di dire ironico al PD e ai suoi fiancheggiatori (come l’attuale Presidente della Repubblica e il M5).

Dove si trova un nuovo e diverso modello di sviluppo economico nazionale che sia meno globalizzato e più nazionale?

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