Parkinson; quanto costa?! Prof Carlini e studi sul prigioniero

Quanto costa il Parkinson? Studi sul prigioniero da Parkinson del sociologo prof. Giovanni Carlini 

Si fa un gran discutere del Parkinson, però poi serve “fare i conti”.

Sul piano umano la malattia rappresenta un disastro. I rapporti familiari sono posti sotto pressione in forma distruttiva. Il problema è che l’ammalato non ha mai educato il partner AI NUOVI BISOGNI.

ECCO LA PAROLA MAGICA = I NUOVI BISOGNI

Evolvendo la vita, cambiano i bisogni. La crisi delle coppie è tutta sintetizzata in queste parole. La dinamica coniugale non sa adattarsi o evolvere verso la comprensione di nuovi bisogni. Tale osservazione vale per ogni contesto affettivo, andando ben oltre la sola malattia di lungo periodo.

Serve un’educazione all’amore che sappia comprendere I NUOVI BISOGNI.

Tornando al più specifico argomento, oltre al lacerante dramma ci sono aspetti economici da considerare.

L’aspetto umano sul singolo paziente è definire come: UNA MENTE SANA IN UN CORPO MALATO. Sostanzialmente una prigione. Può il partner aiutare la sua compagna a evadere? Ecco una delle domande fondamentali!

E’ chiaro che intorno a questi concetti ruota la sociologia del dolore (pain sociology). Non solo, va anche considerata la teoria sociologica nota nel mondo come The Prisoner of Parkinson (Il prigioniero da Parkinson).

Un malato di Parkinson sostiene un costo di 75mila euro/anno. Questo valore è gestito tra impegno pubblico e privato.

Un malato di tumore affronta un costo di 92mila euro/anno. Questo valore è sostenuto tra impegno pubblico e privato.

Tali importi si modificano (in peggio) a seconda dello stadio di sviluppo della patologia.

A questo punto va definito cosa voglia dire POLITICA. Siamo pratici, essere di destra o di sinistra cosa si intende?

LA POLITICA ENTRA IN QUESTO AMBITO STABILENDO QUANTA SPESA E’ A CARICO DELLO STATO.

Non ci sono formule magiche per cui è bravo quello di sinistra o viceversa. In realtà qui la politica dovrebbe connettersi all’economia. Ad esempio: aver delocalizzato le fabbriche ha aumentato o ridotto la ricchezza dello Stato?

La globalizzazione esprime ricchezza per chi? Aprendo a questi ragionamenti, la malattia di lunga durata non è più solo un aspetto medico o al massimo anche sociologico. Finalmente ci si apre a UN SISTEMA DI RAGIONAMENTO. IN TAL MODO SI CONNETTONO TUTTI GLI ASPETTI CHE INCIDONO SU UN PROBLEMA.

Ecco, ad esempio, perchè è necessario andare a votare.

Come si è potuto osservare, il Parkinson o la malattia di lungo corso è un punto di partenza per un ragionamento complesso e completo. Questo fatto rende molto nervosi i malati di Parkinson che leggono queste righe. Peccato. Tale irascibilità conferma la patologia che ha nel nervosismo un’importante componente. Resta il fatto, come ricercatori e studiosi che per “guarire il Parkinson” (al momento non è possibile) serve inserirlo nelle dinamiche sociali più estese. Questo è lo sforzo in atto oggi.

In gamba.

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