Noi abbiamo vinto (per ora) –
AN AMERICAN READER WRITES ME, HERE’S THE ANSWER
Dear Ramiro,
thanks for writing me.
If you like, you can directly comment on the article which is written in both English and Italian.
The meaning of the writing represents an invitation to America to face lung infection with a reaction of nationalism and patriotism instead of a dispute between Republicans and Democrats in view of the next presidential election in November.
The cover photo sees me embracing the whole of America which is asked to use the protective mask to stop the spread of the Chinese virus.
The ongoing health crisis in America is not leftist or right wing but a drama to face all together. In fact, there is one responsible: China, which does not concern the Presidency or the candidate for President.
With this spirit we wrote, Mina and I, this hymn to America.
Noi abbiamo vinto la prima ondata della pandemia da polmonite cinese restando in casa, chiudendo tutte le attività non strettamente necessarie e usando la mascherina.
L’Italia con tutti i suoi difetti è riuscita a distinguere tra una fase 1 della pandemia da polmonite cinese e una 2 che è in corso di prepazione.
E’ molto probabile che la seconda ondata ci colpirà fra qualche mese.
Nel frattempo una cosa è certa: con mascherine, restando in casa e chiudendo le attività lavorative si riesce a fermare il virus cinese.
Probabilmente nella seconda ondata l’economia, grazie al lavoro agile non si fermerà del tutto e troveremo un sistema di coesistenza con il virus cinese per brevi periodi (2-3 mesi).
Oltre alle profilassi sanitarie e al ragionamento tipico degli scienziati, in Italia c’è stata anche un’altra medicina che ha avuto il suo effetto.
L’Italia non è un paese nazionalista (peccato) ma nei momenti bui s’agrappa ai valori nazionali come un’ancora di salvezza.
Noi abbiamo vinto (per ora) il primo incontro con la polmonite cinese grazie a una momentaneo coniugazione di spirito nazionale.
I filmati che seguono sono dedicati agli amici Americani che in questo momento stanno lottando contro lo stesso virus cinese che da noi ha già ucciso 35.000 persone.
Le responsabilità della Cina comunista in tutto ciò sono enormi tanto che è in corso l’isolamento della Cina dal resto del mondo fermando di conseguenza anche la globalizzazione e annesse conseguenze. Un’immigrazione impazzita e famelica, l’imposizione di prodotti virtuali in luogo di libri e cultura, sono aspetti della globalizzazione ora in aperta revisione critica.
Nei momenti più duri e cattivi noi abbiamo vinto (per ora) grazie anche a questi valori che stiamo condividendo con Voi amici Americani.
La pattuglia acrobatica in volo con i colori della bandiera nazionale, la lirica e le odi più famose della nostra storia ci hanno unito e reso più nazionali contro la polmonite cinese.
Vi amiamo America.
UN LETTORE AMERICANO MI SCRIVE, ECCO LA RISPOSTA
Caro Ramiro,
grazie per avermi scritto.
Se hai piacere puoi commentare direttamente l’articolo che è scritto sia in inglese come in italiano.
Il senso dello scritto rappresenta un invito all’America ad affrontare l’infezione polmonare con una reazione di nazionalismo e patriottismo anzichè una disputa tra repubblicani e democratici in vista delle prossime elezioni presidenziali di novembre.
La foto di copertina mi vede abbracciare l’America tutta intera a cui si chiede d’usare la mascherina di protezione per interrompere la propagazione del virus cinese.
La crisi sanitaria in atto in America non è di sinistra o di destra ma un dramma d’affrontare tutti insieme. In effetti un responsabile c’è: la Cina il che non riguarda la Presidenza o il candidato alla Presidenza.
Con questo spirito abbiamo scritto, Mina ed io, quest’inno all’America.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini