Moltiplicatore monetario e fiscale oltre a quello per determinare il PIL, si tratta di un argomento che fa soffrire i nostri studenti. Per allietare tali sofferenze sono scritti questi appunti. Solitamente all’università, il materiale didattico distribuito, sul tema, è troppo discorsivo quando sarebbe saggio fosse efficace e sintetico. Mi spiego:
- i moltiplicatori come noto sono 3 (e fin qui siamo tutti in accordo);
- i parametri di sensibilità che entrano nelle formule del moltiplicatore monetario e fiscale, sono anch’essi 3 e in particolare:
- “b” la sensibilità degli investimenti (indicati in genere con I) al tasso d’interesse (i);
- “k” altro parametro di sensibilità che spiega come la domanda di moneta (qui indicata con DM) nella sua versione reale, ovvero diviso i prezzi, per cui DM/P sia sensibile al reddito Y.
- “h” infine il terzo parametro che coglie sempre com’è sensibile la DM/P (ancora domanda reale di moneta) all’interesse (i).
- Per descrivere questi passaggi considerando anche la formula del moltiplicatore classico (quello per determinare il reddito) si prega visionare la pagina 1 qui allegata.
- a seguire la grafica 2 con i tre parametri di sensibilità:
A questo punto è possibile l’ANALISI DINAMICA DEI MOLTIPLICATORI DELLE POLITICHE SIA FISCALE SIA MONETARIA.
Innanzitutto i 2 moltiplicatori vanno scritti (anche se non capiti) quindi osservati nella loro forma. A tal proposito c’è la pagina 3:
Ecco l’ANALISI DINAMICA!
MOLTIPLICATORE FISCALE
S’osservi come il moltiplicatore fiscale, per la parte a denominatore (in quanto a numeratore è 1) parte con l’inverso del moltiplicatore della spesa pubblica (quell’alfaG) il che è logico perchè discutendo di politica fiscale e quindi di funzione IS, dobbiamo considerare la variazione (delta) della spesa pubblica (G). I dolori arrivano ora. La relazione tra:
- la moltiplicazione tra DM/P (al reddito) e la sensibilità di I (i)
- il tutto diviso la DM/P all’interesse.
Compreso il contesto:
- se h è piccolo, la LM è verticale
- con h grande la LM è orizzontale e ciò permette alla spesa pubblica di sviluppare tutto il suo potenziale;
- se k e b sono alti si riduce l’effetto della spesa pubblica.
MOLTIPLICATORE MONETARIO
Anche il moltiplicatore monetario segue i concetti appena utilizzati per quello fiscale. Il cuore del sistema è nell’h che divide il prodotto di b per il moltiplicatore della spesa pubblica, il tutto più k. Detto in altri termini, DM/P (i) diviso per 2 elementi che sono: I(i) per il moltiplicatore di G. L’intero rapporto si somma a DM/P (Y).
Con h e k piccoli si hanno risultati efficaci.
Se b per il moltiplicatore di G sono grandi la IS è piatta il che lancia il moltiplicatore monetario in tutta la sua potenza.
I guai arrivano con b = 0 che porta la IS ad essere verticale.
A seguire altre precisazioni.