Anni fa lo sforzo fu spiegare alle imprese l’importanza del marketing. In effetti oggi quasi il 20% delle aziende ne fa uso. Dal marketing si è poi passato al marketing interno che, francamente è rimasto quasi lettera morta. Il marketing interno pone una semplice domanda.
Questa sensibilità è stata tradotta dal sistema delle imprese con sconti ai dipendenti. In realtà il concetto era più vasto. Si voleva coinvolgere le maestranze nella definizione del prodotto. L’idea buona non ebbe successo.
Dal marketing interno si è quindi passati alla sociologia dei consumi. Qui le cose sono andate peggio. Di fatto neppure il 2% delle aziende sa cosa voglia dire sociologia dei consumi. Nessuna impresa cerca un sociologo come direttore di marketing o alla direzione commerciale. Peccato.
Il passaggio successivo è stato il concetto di impresa coesiva.
Detto in altre parole è un’azienda che partecipa al significato sociale della comunità. Il Sole 24 Ore del 26 settembre 2016 a pagina 11 e seguenti nel suo Focus offre dei numeri. Le imprese coesive fatturano il 47% in più di quelle non coesive (dato 2015). I valori emergono dal rapporto Coesione è Competizione. Le nuove geografie della produzione di valore in Italia. Lo studio è stato sviluppato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere. Anche nel campo delle esportazioni essere coesivi rende un +50%.
Sono dati che confermano l’urgenza d’introdurre sociologi nell’area di marketing e commerciale.