L’omogeneità etnica è un prerequisito per il successo della democrazia? Quando ho letto questa frase non credevo ai miei occhi. In effetti il ragionamento ha la sua fondatezza. Capitolo 13 del testo Soldi e potere di Niall Ferguson.
Il concetto di omogeneità etnica è apparentemente superato. Non è vero. Solo gli stolti hanno volutamente dimenticato i concetti fondamentali. Fortunatamente, studiando, ritorna la coscienza viva. Grazie a Niall Ferguson che ha acceso la luce su aspetti scontati ma non coscienti. Il capitolo 13 del testo Soldi e potere nel mondo moderno, 1700-2000, affronta il tema dell’omogeneità etnica. Quanta di questa omogeneità è necessaria per garantire la democrazia?
A sostegno di questa tesi, l’autore cita la polemica che ci fu tra Max Weber e Werner Sombart. Come noto Weber scrisse L’etica protestante. Sombart rispose con The Jews and Economic Life del 1911. In pratica una polemica sugli orientamenti verso l’economia delle razze. Una discussione che francamente si sarebbero potuti risparmiare. Peccato, a volte grandi menti si perdono in sterili polemiche. Dove invece la tesi sull’omogeneità etnica si fa stringente è citando il Freedom House Survey. Si tratta di un documento pubblicato annualmente, già noto dai precedenti riassunti al capitolo 12.
Citazione. …. Sono definiti a omogeneità etnica quei paesi con i 2/3 della popolazione (66%) della stessa etnia. Il concetto è semplice. Per accogliere (se si dovesse fare) serve essere una famiglia e una società etnicamente compatta.
Concludendo. Ci sono degli aspetti nella costruzione o mantenimento della democrazia che oggi ci sfuggono. Come ad esempio la conservazione del gruppo etnico dominante. Trascurare le regole base della costruzione sociale, significa spaccare tutto. In effetti questo è il rischio che l’Italia prima di tutto e poi l’Europa stanno correndo. E’ saggio aver abrogato le frontiere all’invasione immigratoria? Speriamo di poter votare presto e riportare a casa il maggior numero d’immigrati possibile.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini