Linguaggio sporco 2. Un po diciamo lockdown task force

Linguaggio sporco 2 è un successivo studio d’approfondimento sugli effetti sociali del parlato utilizzato dalle persone.

Parole straniere comportano il bisogno della traduzione e la conseguente frantumazione della compattezza sociale.

Linguaggio sporco 2 approfondisce il precedente studio sul piano sociale.

Il non riconoscerci spiega questo concetto. Siamo concittadini di uno Stato nel quale non ci ritroviamo.

Ne consegue scarso interesse e fedeltà fiscale ed elettorale. 

In questo modo la minoranza riesce a governare. Infatti il Partito comunista, oggi chiamato PD è al governo senza legittimità.

Questo non riconoscersi parte da diversi aspetti.

Il primo riguarda il linguaggio. A scalare la presenza di 10 milioni d’immigrati su 50 residenti e nazionali italiani. Non è forse troppo 10 milioni contro 50 in uno stesso stato? Alla faccia dell’accoglienza!

Dall’insieme di queste considerazioni s’arriva a un linguaggio compromesso. Il linguaggio sporco.

Un linguaggio compromesso è quello arricchito dal DICIAMO. A seguire UN PO.

Tra il DICIAMO e UN PO ci sono le parole inglesi.

Il tizio; ti faccio una call. Che vuol dire la call se non una semplice telefonata?

C’è anche il WEBINAR. Che cos’è questa roba se non un semplice incontro virtuale? Si chiama videoconferenza!

La stupidità nel linguaggio espone all’esibizionismo. L’esibizionista è un debole che richiede attenzione dagli altri per sentirsi accettato. Con un soggetto del genere che ci facciamo?

Quando la povertà si fa miseria.

Non andiamo da nessuna parte con i webinar. Infatti i nostri imprenditori sono ristoratori e albergatori. Alla faccia dei grandi capitani d’industria.

Goodbye italia (scritta la “i” in minuscolo).

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