Le nuove regole per internazionalizzare le PMI – 3
Per internazionalizzare le PMI le regole sono cambiate dallo scorso giugno 2016. I nomi per eccellenza di tale evoluzione sono 2: brexit e Donald Trump. Senza ripetere quanto già scritto nei precedenti articoli, qui si desidera focalizzare un altro aspetto: la resistenza. Ad esempio, un importante operatore di mercato nella ricerca del personale a Milano, Michael Page, non sa selezionare manager over 35 anni. L’affermazione è grave. Per diretta ammissione di uno dei più maturi selettori della società, “a sua memoria” afferma: non ha mai visto assumere manager over 35. Anche altri selettori, troppo ragazzi per il ruolo assegnato, non sanno leggere e capire le candidature, nel dubbio non convocano e scartano. Che spreco! Che danno alle aziende.
Da questi pochi dati, che sarebbero da approfondire, si capisce il gap italiano con il resto del mondo. Manca il nerbo su cui appoggiare le imprese. Internazionalizzare le PMI e aziende è una funzione più complessa rispetto al solo marketing. Non basta parlare la lingua estera o saper prendere un aereo. Non solo, va sempre ricordato come ancora non esista un corso di laurea in imprenditoria! I nostri imprenditori sono…..non lo so….cosa sono? Hanno un titolo che li certifichi tale?
Concetti di questo tipo sono ovviamente sconosciuti alle società di ricerca personale. Il danno si espande al sistema delle imprese, orfane di un interlocutore-educatore. Ciò che è ancor peggio è che la stessa Confindustria ignora il problema! Quando il pesce puzza….
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini