Le conseguenze sociali che ha patito la Repubblica Italiana, dal mancato regolamento giudiziario degli omicidi commessi nel 1943 e 1945, sono state poco studiate.
Dal 1943 al 2018 sono in tutto 75 anni che il problema esiste, senza che sia stato seriamente preso in considerazione. Settantacinque anni corrisponde a 3 generazioni. A conti fatti, essendoci complessivamente 35mila vittime in debito di giustizia all’epoca del 43/45 la sensibilità complessiva del dramma colse 140.000 persone. I conti sono facilmente dimostrabili. 25mila più 10mila sono 35mila vittime. Con una famiglia media di 4 persone il totale dei colpiti dai fatti è di 140.000 persone.
Con 3 generazioni trascorse dagli eventi, abbiamo almeno 420.000 italiani sensibili se non di più. Va ricordato che per una tragedia di questo tipo, non c’è oblio nell’inter generazione.
Stabilito l’ammontare del disagio sociale si esami l’anomalia italiana. Si spiega per anomalia italiana l’aver raggiunto il 7°posto tra i paesi industrializzati del mondo, con un debito pubblico al 130%. In Italia ci sono troppe contraddizioni. Aspetti d’eccellenza e altri che non sono tali.
Ridicoli sono tutte le aperture dell’anno giudiziario senza considerare i conti aperti con il passato. Ancor peggio la pubblicità del Governo che chiama “pidocchi” gli evasori fiscali. L’insieme di queste manifestazioni resta nella totale ignoranza per le conseguenze di atti di giustizia negata alla Nazione.
La sociologia è una materia di studio che può aiutare l’Italia a recuperare quel 10% di cittadini che le manca. Abbiamo degli italiani “naufraghi” nella Nazione stessa che vanno accolti. Queste parole, dette in piena crisi immigratoria hanno un senso profondo.
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