Oggi parliamo di politica. Si tratta dell’arte di governo, ovvero del modo di condurre una comunità verso degli obiettivi che insieme (è il caso della democrazia) scegliamo di voler raggiungere. Fin qui nulla di strano, anzi funziona così da 5mila anni sia nel caso delle dittature che democrazie, oligarchie etc..etc… Passiamo ora alla politica intesa in era globalizzata, ovvero dal 2000 ad oggi (appena 16 anni) in Occidente. Si nota una forte astensione nelle diverse fasi elettorali e un diffuso disinteresse, perchè? E’ possibile azzardare che il disinteresse sia un sinonimo di superficialità? Nel caso ci dovessimo avventurare su questo sentiero, la domanda successiva è: negli ultimi la qualità del pensiero e la capacità di formare nuove idee è forse decaduta?
Ecco il punto centrale di ogni ragionamento intorno alla politica. Considerando gli anni della globalizzazione (dal 2000 ad oggi) è lecito affermare che la capacità di produrre pensiero delle persone si è ridotta o è modificata comunque è scesa di qualità rispetto gli anni Novanta e Ottanta?
La risposta è complicatissima. Una cosa è certa, la novità introdotta tra gli anni Ottanta e quelli Duemila, è la globalizzazione ovvero, in senso pratico e accessibile a tutti, il web, l’uso di internet e del social. Torniamo a un argomento già discusso, ma qui la visuale è diversa.
Cerchiamo di ragionare. La Costituzione afferma che è possibile incaricare, dopo aver ottenuto la fiducia dal Parlamento, un soggetto “x” per la carica di Capo del Governo. E’ vero. Approfondendo il senso della Costituzione (sarebbe stata una responsabilità dell’allora Capo dello Stato) si vuole affermare che personaggi di grande valore e spicco sociale, economico e culturale, potrebbero sostituire i politici in caso di crisi, alla guida del Paese. Questo ragionamento ha avuto un’applicazione nel Prof. Monti (che è stato un completo e totale disastro senza con questo compromettere il concetto che resta ancora valido). La Politica, nel dettato costituzionale può essere sostituita, in fase di crisi, dalla cultura, questo è un concetto saggio e valido da confermare.
Qualcuno è in grado di spiegare “il renzi” da quale mondo culturale emerge e se è in grado di “sostituire” i politici alla guida del Paese, in fase di crisi, per poi lasciare la carica appena possibile a persone elette dalla Nazione?
Queste cose avvengono perchè le persone, noi tutti, siamo “distratti” ovvero troppo sintetici e resi in ciò dall’uso sbagliato d’internet che a questo punto spinge per una società che consideri la politica superficialmente e che non vada a votare ma che si lamenti pure.
Cosa fare? Accendere il cervello e andare a votare, cercando di rispondere a questa domanda: