La nuova Grecia in termini di Paese fallito, in ambito Unione Europea, oggi si chiama Italia.
Come mai questo infamante paragone? E’ semplice. Il fallimento della Repubblica Italia è così palese e noto a tutti, che nessuno ne vuol discutere (in Italia). Per approfondimenti sul concetto fallimento della Repubblica, si cerchi anche in questo sito web i diversi spunti già pubblicati. Pur non discutendone in Italia, i dati di fatto restano e sono noti a tutti, compreso in ambito Ue.
E’ vero che in era globalizzata (dal 2001 ad oggi) tutto è stato sovvertito e solo grazie a Brexit e Trump si cerca un equilibrio. Nonostante ciò la Ue si trova un paese che è:
- fallito;
- non adeguatamente rappresentato (il Giuseppe Conte non è stato eletto da nessuno, prende 25mila euro al mese e dovrebbe rappresentare l’Italia??!!)
- ripiegato su un’economia da alberghi e ristoranti anziché aziende e fabbriche;
con queste premesse l’italia non offre garanzie di recupero.
Il deficit italiano è iniziato con l’istituzione delle Regioni (1975) ed è proseguito fino ad oggi senza alcuna inversione di marcia. Dal 134% del 2018 (ultime elezioni) al 137% di gennaio 2020 prima della pandemia da polmonite cinese, al 160% di luglio 2020. Come si fa a solo considerare un interlocutore serio il nostro Paese?
Ovviamente a tutto ciò si può porre rimedio ed è quanto gli elettori dovrebbero fare nelle prossime elezioni politiche.
Del resto andare a dire a uno sbronzo che ha alzato il gomito è solo una perdita di tempo. Con questa luce l’italia (mal rappresentata) si presenza all’Unione Europea “pretendendo” ingenti stanziamenti A FONDO PERDUTO. Ma c’è ancora qualcuno in Italia che si rende conto dell’assurdità della manovra?
La nuova Grecia è veramente in Italia, a Roma, nei palazzi di un Governo mal gestito.