La guerra dei Trenta anni, testo di Georg Schmidt. Edito dal Mulino. Serie Arte della Guerra.
La guerra dei Trenta anni è quel libro di Georg Schmidt; quello che NON ha letto mio figlio!! Gli sforzi proseguono con impegno. Come genitore ho quindi preso io il libro e letto. A tavola, mangiando, ho introdotto alcune osservazioni tratte dal testo incuriosendo la mia famiglia. Lo so è un trucco: che cosa tocca fare a questi genitori! Debbo anche essere sincero. La lettura del testo non mi procura assolutamente alcuna sofferenza.
Non avevo capito un fatto che forse nessuno ha spiegato in chiaro e in questo testo è appena accennato. Queste proprietà, sequestrate e rubate ai conventi, hanno permesso la costituzione di una nuova classe di ricchi. Nasce la borghesia. Nobili e artigiani o cortigiani di corte del nord Europa, sono così diventati borghesi. Tutti passando da poveracci a ricchi, grazie all’uso commerciale delle proprietà della Chiesa. Riconosco un tono acido sull’argomento verso la borghesia. Fino ad ora ho creduto nella borghesia come modello d’intraprendenza e sagacia creativa. Ora scopro la natura di ladro e approfittatore della categoria.
In questo passaggio ci si arricchisce del pensiero di Max Weber. Weber va ricordato come sociologo-economista, co-padre fondatore della Sociologia insieme a Durkheim. Max Weber (1864-1920) osservare il capitalismo come un fenomeno principalmente sviluppato nell’Europa protestante. Il tutto è descritto nel testo: L’etica protestante e lo spirito del capitalismo.
Ecco come il testo La guerra dei Trenta anni si connette con altri testi. Il riferimento è con L’Etica e Ascesa e declino delle grandi potenze di Paul Kennedy. Con una manovra di questo tipo (la Riforma) i beni della Chiesa vengono accaparrati dai ceti ed introdotti nel circuito economico. Tradotto i ceti favoriti hanno goduto di un “ascensore sociale” sconosciuto nel Sud Europa, che ha contributo alla formazione di un ceto borghese.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini