La croce keynesiana. Lezione 7 di macro successiva al calcolo del PIL

La croce keynesiana. Lezione 7 di macro successiva al calcolo del PIL.

La croce keynesiana rappresenta il naturale passaggio nello studio della macroecnomia, successivo al calcolo del PIL. Il riferimento è alle 6 lezioni di macro già pubblicate in questo sito. Come lo studente potrà notare, qui è rispettata una progressione nella presentazione e studio delle diverse argomentazioni.

Bene, chiariti i diversi criteri di conteggio del PIL, con annesse grafiche, ora passiamo ad una fase operativa. Non potevano non incontrare John Maynard Keynes, 1883-1946. A Keynes noi dobbiamo l’impostazione stessa della moderna economia. Evviva Keynes! Nessun studente può sostenere un esame di micro e macro, senza conoscere l’economia keynesiana.

KEYNES entrò in una grande discussione: cosa influisce sulla ricchezza nazionale, è sufficiente la sola offerta aggregata o serve qualcos’altro? Per offerta aggregata s’intende tecnologia, lavoro e capitale. Ovviamente i classici ritenevano che l’offerta aggregata fosse il cuore del sistema economico.

Keynes spostò l’attenzione dall’offerta alla domanda, non solo, spiegò che una bassa domanda produce poca ricchezza, disoccupazione e povertà. Ecco la novità! Ci troviamo in presenza di una modifica di prospettiva: dall’offerta alla domanda. In pratica dalle aziende (concezione classica) al consumatore (visione moderna).

Per passare da una visione all’altra dell’economia, Keynes si spiega con un modello che si chama ISLM. IS è una curva (assimilabile a quella di domanda in microeconomia) ed LM un’altra curva, simile a quella d’offerta in micro.

Le due curve nascono e si muovono in uno spazio cartesiano. IS sta per investimenti e risparmio, mentre LM per liquidità e moneta. Il loro equilibrio è condizionato dal tasso d’interesse che interagisce ovviamente su ogni curva! Infatti IS esprime la relazione tra l’interesse e il reddito. Per calcorare questo rapporto si utilizza LA CROCE  KEYNESIANA.

Prima di passare specificatamente alla croce, è ancora importante sottolineare che l’obiettivo del modello è di collegare il reddito nazionale al livello generale dei prezzi. Inoltre, questo metodo d’analisi si presta a 2 diversi utilizzi:

a) in presenza di prezzi costanti come cambia il reddito;

b) come cambia la curva di domanda aggregata. Infatti la pendenza della curva di domanda aggregata dipende dal comportamento della IS e LM.

Fatte le presentazioni entriamo nel dettaglio del concetto a croce di Keynes.

La croce keynesiana si applica nel breve periodo calcolando come il reddito sia funzione della spesa. Le fasi depressive sono caratterizzate da un basso livello di spesa. Ecco a cosa serve e come si utilizza la croce.

Per capire meglio i conteggi connessi alla croce serve distinguere tra spesa effettiva e programmata. Gli attori del sistema economico programmano un certo livello di spesa, che in realtà cambia all’atto pratico. Una contrazione della spesa reale, rispetto quella programmata eleva il livello delle scorte presso le aziende.

E (spesa programmata) = C + I  + G.

Ricordando come il consumo C sia pari al reddito meno le tasse: C = Y -T la formula si aggiorna:

E = Y – T + I + G. Si tratta di un’equazione che spiega come la spesa programmata dipenda dal reddito, dalle tasse, dagli investimenti e dalla spesa pubblica. La curva, descritta da questa equazione, ha pendenza positiva.

La lezione 7 di macro prosegue nella 8.

La fotografia di copertina alla lezione 7, esprime il dettaglio rispetto la visione d’insieme, appunto quello che Keynes ci ha insegnato.

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