Io Uomo del 900 guardo ai 2000 con commiserazione

lo statista più importante dell'epoca moderna italiana

Io Uomo del 900 ho vissuto e vivo ancor oggi con forti e vivaci passioni. Sento gli echi dell’Ungheria del 1956, quindi la Cecoslovacchia del 1967. Il rischio costante dell’invasione comunista nell’Europa Occidentale. Il Muro, quello vero a Berlino e la soglia di Gorizia luogo di transito delle divisioni corazzate ungheresi a noi destinate dal Patto di Varsavia.

Ricordo il terrorismo, ma anche la soddisfazione per quell’autogol per che le Brigate Rosse commisero con il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. Questi stava portando l’Italia al compromesso storico qualcosa che solo “lui” voleva. Le “convergenze parallele” dell’On. Moro lasciarono freddo il Partito e chiunque non fosse immischiato con i comunisti.

Educato in Accademia Militare a riconoscere il nemico in colui che priva la libertà, ovvero il comunismo, ad oggi tali sono i cinesi, coreani del nord, cubani e non ultimi i russi.

Io Uomo del 900, educato a sentire i rumori della prima e della seconda guerra mondiale, guardo ai primi XX anni del 2000 come a un ventennio perduto.

Un Ventennio perduto per tanti motivi.

Qualcuno s’immagina se un Presidente della Repubblica di fosse azzardato a commettere quel colpo di stato in bianco formato del Napolitano nel 2011 e a seguire il Presidente Mattarella? Portare al Governo gente non eletta da nessuno è un crimine alla Costituzione tutto da anni globalizzati e Duemila. Nella mentalità degli Uomini e delle donne del Novecento, le manifestazioni di pazzia avrebbero soffocato il Quirinale e lo Stato intero.

Oggi ci si perde nel discutere se l’omosessualità rientri nella normalità o resti parte della patologia comportamentale con devianza sessuale. Del resto gente che deve passare attraverso le feci per provare piacere è difficile che sia normale, da qui un incredibile aumento delle malattie infettive.

Poi c’è gente che lavora nella sanità ed è contraria ai vaccini. Anche questi se non sono fuori non solo della normalità, ma dell’etica stessa del lavoro, che ce ne facciamo se non allontanarli dal sistema sanitario?

La globalizzazione e il Duemila si perde dietro problemi inutili lasciando scorrere tempo e ricchezza.

Io Uomo del Novecento resto vivo pensando a un De Gasperi e a un Enrico Mattei che francamente non vedo da nessuna parte. Appaiono solo comici e gente che ci prova alla Conte maniera. Oggi il Conte, ieri il Renzi, che ci facciamo con questa gente?

Abbiamo speso 6.600 euro all’anno nella formazione di una generazione decadente; preferisco restare nel Novecento per restare vivo.

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