Internet muore ma resuscita attraverso intranet. Proseguendo il ragionamento già avviato in un precedente studio il cui riferimento è pari a: https://giovannicarlini.f.xeeve.com/internet-muore-e-vola-intranet-prof-carlini/ la cui immagine di copertina appositamente è stata posta come accattivante ma sfocata, ora le soluzioni.
Il futuro di un “internet muore” si chiama intranet.
In realtà “l’internet muore” non si limita solo ad intranet, ma in uno stampare di notte quanto è stato lavorato nella giornata per evitare la cancellazione dei dati. Non basta salvare le informazioni su altra memoria perchè ugualmente soggetta ad aggressione. Il dato salvato spesso si salva con lo stesso virus della distrazione, garantendo perfetta continuità nel danno.
Al contrario intranet offre le garanzie di continuità staccandosi dalla rete.
Il futuro è pensabile con una serie importante di tanti intranet, nei quali si chiede d’entrare se accettati. Intranet chiude alla “navigazione” classica azzerando la linfa vitale d’internet: la pubblicità. Tolta la pubblicità è annullata la stessa esistenza d’internet per il pubblico resta l’uso riservato agli operatori.
Il futuro del web si basa su una serie importante di micro-mondi, senza pubblicità, sviluppati su intranet, rigidamente resi impermeabili agli altri sistemi.
Che cos’è intranet? Rappresenta lo stesso identico sistema d’internet, ma chiuso all’esterno. Non è possibile mandare un’email a qualcuno che sia esterno alla ditta/società se non autorizzati. Tutte le comunicazioni sono interne e dedicate alle persone che fanno parte di quel contesto. L’utenza interna non comunica con l’esterno. Tra tutti ci saranno forse 1 o 2 accessi verso l’esterno altamente sotto sorveglianza e continuamente monitorati e bonificati. Ecco il futuro. Muore la pubblicità sul web e l’uso sociale della rete. La gente smetterà di giocare e balzare da una notizia all’altra e forse aprirà una rivista o qualche libro (magari).
Chissà come sarà il mondo senza guardare la foto della vicina di casa che mostra i nipotini che sguazzano sulla spiaggia. Forse sarà un mondo migliore.
L’immagine di copertina stavolta è nitida e riguarda i sogni.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini