Innovazione spinta è anti crisi permettendo più fatturato

Innovazione anti-crisi

Innovazione! Uno dei sistemi più sicuri per rispondere a qualsiasi crisi è l’innovazione sia di processo che di prodotto. Con il preciso intento di monitorare questa attitudine-capacità, ho osservato, chiesto e letto le più presentazioni che emergono dai più stand. Azione che ho ripeto più volte, nello stesso giorno, tra gli operatori presenti, intervistando, parlando e studiando.

Lo scopo è semplice. Più che relazionare con la singola impresa, che accolgo comunque come interlocutrice in pieno spirito di collaborazione, quanto mi interessa è capire la tenuta del sistema aziendale in siderurgia e su questo piano, l’innovazione, secondo me, è un passaggio fondamentale.
Cercando tra i diversi nomi e marchi, ho trovato 7-8 spunti particolarmente interessanti. In questo articolo viene presentata un’intervista alla Tessitura Begni, nella persona del suo titolare, l’imprenditore Francesco Moretti.

In cosa siete innovativi?

Nel packing si è sempre utilizzato il nastro (o reggia) in metallo per bloccare i diversi colli di una spedizione.
Con il nastro in metallo però, è facile tagliarsi, rovinare la superficie del carico e, in caso di urti durante il trasporto, il nastro si può spezzare con enormi ripercussioni su sicurezza, integrità della merce, immagine dell’azienda che ha imballato i colli.
Ebbene, abbiamo sostituito il nastro metallico con uno realizzato in fibra sintetica (poliestere), garantendo la medesima tenacità ed ottenendo in più una serie di vantaggi prestazionali oltre a quelli economici. Innanzitutto il prodotto è totalmente antinfortunistico, grazie alla leggerezza e alla comodità nel maneggio, inoltre non danneggia la superficie del carico grazie alla sua flessibilità, ma soprattutto è in grado di assorbire le vibrazioni, gli urti o quant’altro può verificarsi durante il trasporto e la movimentazione del carico.

Ok ho capito, signor Moretti e sono certo che è in grado di descrivere ancora più dettagliatamente il suo prodotto, però non posso trasformare un’intervista in un redazionale. Il mio interesse è un altro. Come ha capito e quando che l’innovazione paga?

Rispondendo alla sua domanda, le ho presentato l’ultima novità di Tessitura Begni, ma la nostra azienda si muove sistematicamente su questo sentiero sperimentando continuamente le fibre sintetiche di nuova generazione, definite anche “fibre ad alte prestazioni”. Ad esempio, abbiamo messo a punto un manicotto interamente realizzato con fibra Dyneema® con cui rivestire le brache di sollevamento. Questa fibra ha una tenacità altissima ed è ultra resistente al taglio. Pertanto i manicotti proteggono le brache dal rischio di taglio e consentono di sollevare con la massima sicurezza i carichi con spigoli vivi e bordi taglienti (come i coils e le bramme di acciaio).
Ne consegue che non possiamo restare sul mercato se non con un continuo “ciclo d’innovazione di prodotto” per presentarci alla clientela sempre con interessanti novità. E’ anche vero che la cadenza, tra una soluzione e l’altra, non è breve, perché servono molte ricerche e prove da applicare ai prodotti. Insomma non è facile, ma questa è la nostra mission: essere nuovi per sentirci competitivi. Del resto anche sul piano commerciale, com’è possibile presentarsi dal cliente con lo stesso catalogo di sempre? Poter discutere e offrire una novità consente la vendita anche del prodotto tradizionale.

Grazie per questa ventata d’ottimismo tradotta in innovazione. Francamente, per poter sostenere un livello di questo tipo, può dirci, in percentuale, quanto spende del fatturato in ricerca & sviluppo?

Lei mi chiede la formula magica! Posso, dirle che siamo intorno al 5% e questo ci consente di studiare i bisogni del mercato e di progettarne le soluzioni.
Sa dov’è il segreto? Smettere di credere che non ci sia più nulla da migliorare!

Related posts

Comprare un grosso lotto dal fornitore per servire il cliente

Budweiser American beer e il grande errore

Il dipendente che poi ti molla. Prof Carlini