Indebitamento ottimale per le imprese. L’argomento è stato già aperto ieri ed è qui ora approfondito.
Per avere un’idea grafica del concetto d’indebitamento ottimale, si rinvia al disegno di copertina a questo studio. S’osservi l’impresa senza indebitamento (beata creatura economica) rappresentata da una retta parallela all’ascissa. Si tratta della linea di color giallo indicata con Vu. Sopra la linea retta gialla, sempre nel disegno, si nota in arancione una retta curvilinea chiamata V (valore attuale dell’impresa).
La V indica l’impresa indebitata, però con un debito sostenibile.
Che cosa significa sostenibile? Ecco dei numeri a titolo d’esempio.
- Fatturato 440.000 euro mensili;
- ROS pari al 15% il che equivale a 66mila euro di reddito prodotto;
- da questi 66mila vengono detratti 22mila euro per indebitamenti vari, leasing e altro. Residuano 44mila euro mese per pagare l’azienda, gli stipendi al personale, bollette, affitti e quant’altro;
- per la curiosità del lettore, l’utile mensile è di 15mila euro.
Stabiliti gli ordini di grandezza e rappresentati graficamente, l’indebitamento ottimale si calcola considerando il punto massimo raggiungibile dalla retta curvilinea arancione. In questo disegno è evidenziato dalla linea rossa tratteggiata che indica in ascissa D asteriscato. Quello è l’ammontare ottimale del debito per un’azienda.
La linea nera, indicata con questo colore proprio a significarne la negatività, segnala l’indebitamento inadeguato, non sostenibile da parte dell’impresa. Un debito che ovviamente si può assumere, ma che non è sostenibile per quanto produca benefici fiscali qui considerati “tossici” a tutti gli effetti. Non solo, dal beneficio fiscale si passa rapidamente al conteggio dei costi di dissesto/fallimento laddove dovesse scattare per eccesso d’indebitamento. Ma questi concetti sono stati già affrontati nel primo studio sull’argomento qui discusso; qui sono ribaditi per la loro eccezionale importante ed estrema diffusione nel mondo imprenditoriale.
Il sistema economico è intossicato da “imprenditori” che rischiano con i soldi degli altri (da qui l’eccessivo indebitamento del sistema delle imprese).
Non resta che farsi i conti.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini