Incazzati sociali. Studi sociali prof Carlini

Incazzati sociali. Con l’autovettura passo con il verde già scattato da tempo e improvvisamente un pedone non fermandosi attraversa ugualmente. Alla strombazzata si desta dalla sua “disattenzione”, per un attimo non sa cosa fare, quasi si ferma per arretrare, ma poi prosegue incurante del traffico mandando a quel paese le auto.

Citofono a un condomino per chiedergli d’arretrare l’auto parcheggiata nei 2 metri che ha lasciato liberi in quando i miei panni stesi al sole, lambiscono il suo cofano. L’inquilino prende atto del problema, ma non fa nulla.

A scuola contestando a uno studente che fuma negli ambienti scolastici, questi risponde: Lei ce l’ha con me.

Ancora a scuola, mi ritrovo 3 studentesse che con aria di sufficienza a volte concedono e altre no l’attenzione con un gran far di sufficienza non rendendosi conto, ovviamente, di ricoprire gli ultimi posti come capacità d’analisi e comprensione. Gli si dice di crescere e cambiare, ma ti guardano e dicono: anche noi ragazze abbiamo una vita privata da vivere. (??)

Una signora guida contro mano, la si avvisa che potrebbe incorrere in grossi problemi, ma ti manda a quel paese.

SIGNORI MA COSA STA ACCADENDO? Perché oltre questi “innocenti” casi descritti, la società si è trasformata in un mondo di incazzati sociali?

Gli esempi di incazzati sociali potrebbero correre all’infinito, compreso quell’azienda di Novara che ordina dei libri con annessa dedica e non li paga, esponendosi all’ingiunzione giudiziaria dove invece di pagare 350 euro, tra avvocato, spese di giustizia e altro ne deve sborsare 2000 (che furbi!) come quell’altra azienda Veneta che sulla disabilità ti fa lavorare e poi non paga la fattura, trovandosi anch’essa a fare i conti con un decreto ingiuntivo (la ditta veneta vuole pagare solo se concesso un finanziamento da Fondo Impresa o dalla Regione Veneto).

Allargando la riflessione, quindi volando sopra ad un altro clamoroso esempio sui malati di Parkinson, in Italia, che sono gravemente affetti dalla sindrome degli incazzati sociali, ma in questo caso c’è una degradazione secca del sistema nervoso, che ha ceduto a una vita fatta di tensione-nervosismo, per cui emerge una diseducazione sociale molto grave, che sommata a quella nazionale pone un dubbio: perchè non esiste una politica governativa di pacificazione sociale? In pratica abbiamo un Governo che non è capace (per questo va cambiato) di educare la Nazione verso un più civile comportamento sociale. Detto ciò, la gravita dell’anarchia nel comportamento sociale è talmente grave che è necessario allargare la riflessione oltre la sola Italia. Cosa vuol dire? Ad esempio, abbiamo la globalizzazione, ma nessuno si è accorto delle sue conseguenze sociali (lavorare in condizioni di precarietà incide anche nella vita personale e privata con divorzi e separazioni?) in effetti stiamo parlando di fallimento della globalizzazione attraverso importanti ribassi di borsa, ma “tutti” non vogliono prenderne atto. Nel frattempo c’è un importante calo del prezzo delle materie prime, come nel 1929 ma non se ne vuole prendere coscienza. Quindi anche la Ue si scioglie, ma è meglio far contenti tutti anzichè ammettere la sconfitta. in Italia c’è al governo un tizio, non eletto da nessuno e privo di legittimità politica, (il riferimento è al renzi) ma questo fatto non preoccupa nessuno. In pratica un colpo di stato passato in silenzio. Abbiamo un capo della Chiesa Cattolica che dice ma in realtà non si intromette però dice la sua (il riferimento è alle votazioni presidenziali americane in corso e all’infelice affermazione papale sul candidato repubblicano) A questo punto si può affermare che gli incazzati sociali emergono dalla stessa crisi delle istituzioni nazionali e comunitarie come da quelle (che non esistono) della globalizzazione.  In fin dei conti essere incazzati sociali è la reazione, la conseguenza all’abbandono del concetto di responsabilità, in una società che tramite l’abuso del web, sta fuggendo da ogni livello d’assunzione di responsabilità. Anche il convivere in un rapporto affettivo esprime la fuga dalle responsabilità.

La stessa dematerializzazione della “società moderna”, si concretizza in una deresponsabilizzazione quindi un contributo allo status di incazzati sociali.

Stiamo parlando di crisi della società moderna.

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