Imminente e probabile rischio di confronto armato/guerra con la Cina.
Sulla vicenda dei sottomarini all’Australia, la Francia insorge ma ha torto.
Il motivo di questo torto è la prospettiva a breve che si profila nello scontro o confronto con la Cina comunista.
La costruzione dei sottomarini francesi non è compatibile con le prospettive temporali che si profilano con la pressione militare da applicare sulla Cina comunista.
Qui s’insiste nel considerare la Cina quella comunista, perchè esiste abbondantemente un’altra Cina che è perfettamente adeguata al mondo moderno.
Si precisa, pertanto e con forza, che lo scontro è solo con la Cina comunista e non con i cinesi.
Delimitato il campo, i mesi che abbiamo di fronte per premere sui cinesi comunisti, non sono quelli che i francesi impiegherebbero per costruire le loro macchine.
Tra l’altro va anche specificato che gli stessi francesi non hanno esperienza nel Pacifico. I battelli nucleari francesi vanno in Polinesia e in Nuova Caledonia come esercizio sportivo. Al contrario quelli americani, il cui comando di flotta si trova a San Diego e alla Hawaii, hanno un altro profilo, molto più operativo ed esperienza nell’Oceano Pacifico.
Liquidata la questione Francia/Ue come “capricci”, resta quella più importante e spinosa con i comunisti.
Giunge notizia d’allarme addirittura nei singoli comuni delle cittadine americane per intromissioni di hacker cinesi nelle liste dell’anagrafe!
Non sorprende assolutamente il cambio d’obiettivo nelle esercitazioni dell’esercito americano. Il nuovo “target” si chiama Cina comunista.
Il pensiero corrente è d’attaccare subito, senza attendere che veramente i cinesi possano conquistare una certa superiorità.
Scrivendo e narrando questi dettagli vengono in mente quegli sprovveduti studenti, anche italiani, che si sono cimentati nello studio del cinese. Hanno studiato e familiarizzato con la lingua del nemico. Non ci voleva molto per capirlo e immaginare quanto imminente sarebbe stato il pericolo comunista. Speriamo che trovino impiego come traduttori nei nostri servizi per ascoltare il nemico con l’intenzione di colpirlo meglio.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini