I Medici a Firenze rappresentano un’istituzione storica. Il Quattrocento è certamente il secolo d’oro sia della famiglia Medici sia della città. Come tutti i fatti della vita però, hanno una fine. Qui non si discute solo della fine della famiglia Medici, ma di come si è spenta questa luce nella storia.
Nel libro di Montanelli qui in esame, L’Italia del Settecento, vengono dedicati diversi capitoli alla fine della Toscana. Da 204 a 263, il declino del Granducato segue quello della Repubblica di Venezia e anticipa la crisi dello Stato Pontificio. Mamma mia che “sfacelo”. Lo studio del testo non concilia certamente con il buon umore.
La vera “paura” è che la povertà dei diversi ducati italiani del Settecento, possa replicarsi in era globalizzata con diversi Capi di Governo non votati da nessuno eppure in carica.
Il declino si conferma con Cosimo III° e corre il Settecento come secolo.
Il padre, Ferdinando II° non brillò assolutamente nel ruolo di padre. Sposato con Maria Vittoria e svolto il compito di dare un erede alla casata, il Ferdinando fu trovato dalla moglie in amplessi omosessuali. Lo schifo che provò la Signora fu così grave e importante da condizionare, giustamente l’intero rapporto coniugale, appesantito da tale devianza sessuale.
Maria Vittoria si comportò DA VEDOVA DI UNO SPOSO VIVO.
In una situazione familiare di questo tipo, Cosimo III° maturò con un carattere chiuso e introverso. Fu ancora peggio quando il giovane dovette sposarsi anch’egli con Margherita Luisa d’Orleans. I giovani sposi DALL’ODIO PIU’ CHE DALL’AMORE, PORTARONO A NASCITA TRE FIGLI.
Con tale odio la moglie di Cosimo se ne tornò a Parigi e non volle neppure ricevere i figli quando, in età adulta gli fecero visita. Cosimo III° quale Granduca di Toscana, s’impegnò con grande energia in due aspetti:
a) lottare contro la prostituzione e le perversioni religiose quanto sessuali;
b) cercare d’assurgere al ruolo di Re da Granduca qual’era.
Una tensione di questo tipo, nel passare da Duca/Granduca a Re, si è già riscontrata nei Savoia pronti ad abbandonare il Piemonte per il Regno di Napoli solo per diventare Re.
Per discutere a fondo de I Medici a Firenze, serve un altra puntata qui di seguito pubblicata.
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