Globalizzazione come epoca superata , cancellata, distrutta dalla polmonite cinese, comunemente chiamata corona virus.
E’ sintomatico che l’evento globalizzato sia nato nel 2001 con la Cina e muoia 19 anni dopo, nel 2020, proprio per la stessa Cina.
Spacciato per evento culturale, in realtà la globalizzazione ha rappresentato solo un volgare atto di commercio e di delocalizzazione produttiva.
La globalizzazione è qui definita VOLGARE, perchè è stata svolta senza alcun controllo statale, generando una disoccupazione importante nei paesi vittima, quelli Occidentali.
Questi disoccupati hanno posto tutte le cancellerie Occidentali a rischio nelle loro conferme. Ecco dove è nata la Brexit e la presidenza Trump.
Perchè discutere di globalizzazione in ambito di polmonite cinese? E’ semplice. Il riferimento è sulla diseducazione alla disciplina.
Si tratta di un’assenza di disciplina così diffusa in tutto l’Occidente, da destare sia attenzione sia critica.
Un’attenzione e una critica che alla fine converge su un’unico “imputato”: la globalizzazione che da 19 anni stiamo vivendo/sopportando.
Per risanare uno stile di vita che non funziona, così troppo delicato e soggetto a repentini annullamenti per precarietà affettiva come retributiva serve rivedere gli ultimi 19 anni.
In pratica serve ripensare all’evento globalizzato quale causa di immaturità, abuso del web e social, disoccupazione, dislivelli tra dittature (ricche) e democrazie (fragili quanto povere).
Per dittatura ci si riferisce ovviamente alla Cina, unica vera responsabile della pandemia da polmonite cinese nel mondo.
Uscendo fuori dalla crisi del virus cinese si abbandona un modello produttivo “pro Cina” e si sta anche più attenti a cosa si compra.
Nel piccolo di ognuno di noi c’è l’embargo verso le merci “made in China” e anche un’insofferenza verso la comunità cinese in Italia che non è razzismo ma distacco.
Una comunità, quella cinese, che non è italiana con gli occhi a mandorla, ma resta cinese pur essendo da noi e a questo punto che torni a casa sua.
Purtroppo sono parole al vento perchè nulla si potrà fare nel riordino delle comunità diverse che coabitano in Italia, ma con indubbi riflessi sulla politica.
Alle prossime elezioni la polmonite cinese è destinata a pesare molto di più di quanto si pensi, portando all’estinzione il Movimento 5 Stelle e a un altro ridimensionamento del PD (l’ex Partito comunista italiano).
Con il declino della sinistra, scade anche la globalizzazione di cui non ne sentiamo assolutamente la mancanza.
Ciò comporta meno social, rientro delle aziende in Patria, sviluppo commerciale di area ovvero all’interno della propria cultura di appartenenza il che vuol dire Occidente.
Più Occidente (Canada, Usa, Australia, Nuova Zelanda e area europea non necessariamente solo Ue) e meno Oriente, Africa, Asia.
Che ognuno si tenga i suoi virus.
E’ la fine di un mondo troppo largo non governabile.
A scalare, dalla fine della globalizzazione arriva la fine dell’Unione Europea.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini