Giulia Carlini la storyteller con una profonda conoscenza degli Usa.
Giulia Carlini è una profonda conoscitrice del mercato americano. Dal 2004 ha tradotto le interviste svolte ai diversi imprenditori statunitensi per la stampa italiana. Imparando dalla traduzione e dal contatto diretto con le imprese, Giulia si è incarnata nel sentimento nordamericano.
La funzione dello storyteller è d’accompagmaento al giornalista. Laddove la stampa narra i fatti affinchè il lettore si faccia una sua idea (la stampa corretta e sana), lo storyteller è un romanziere. Atrraverso la narrazione libera e quasi poetica, il consumatore s’interessa al prodotto. Ecco il punto debole dello storyteller: saper raccontare parlando al cuore e alle menti delle persone. Non basta “scrivere”, serve sentimento.
Perchè il sentimento possa far breccia nella tecnica di narrazione, serve vivere a lungo il prodotto e l’ambiente dove è nato. Solo chi per anni e anni vive l’azienda o la mentalità dell’impresa può raccontarlo. Qui spunta fuori Giulia Carlini, quella profonda conoscitrice di America, maturata negli ultimi 14 anni.
Anno dopo anno, deserto dopo deserto, percorrendo 500 miglia al giorno, la ragazza si è formata. Nei confronti più diversi tra clima, terreno, persone, politica e imprese, oggi Giulia Carlini sa tradurre.
Tradurre non vuol dire passare il significato tra un linguaggio scritto e vocale all’altro. Questo lo sanno fare tutti coloro che hanno solo studiato le lingue. La traduzione, di cui qui si sta accennando, coglie lo spirito nella Nazione. Gli Stati Uniti, più dell’Europa. specialmente oggi che è l’11 settembre, vivono il sentimento nazionale come valore. Chi questi aspetti non li conosce non può tradurre una mentalità.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini