Flussi impieghi e fonti. Un sistema di contabilità intuitivo preparandosi alla contabilità generale
Il prospetto flussi impieghi e fonti è stato ampiamente descritto in questa sede, con ben 3 studi pubblicati. Ora si tratta di concludere l’analisi traendone i necessari insegnamenti. Innanzitutto va notato come RAPPRESENTI UN SISTEMA CONTABILE SEMPLICE E INTUITIVO che permette il salto successivo verso la contabilità generale. Non solo, apre la mente anche alla compilazione dello Stato Patrimoniale. Ecco qui descritta tutta l’importanza del modello flussi impieghi e fonti.
In effetti nella contabilità va distinto il patrimonio (grandezza stock) dal reddito o ricchezza (grandezza flusso). Per fare un esempio, si esce di casa al mattino (la casa è grandezza stock) per andare al lavoro e ricevere uno stipendio (grandezza flusso). Il patrimonio rende possibile ottenere la ricchezza. In quest’ottica il patrimonio “è fermo ma importante”, mentre la ricchezza è flusso e “gira”.
Per rilevare gli atti modificativi del patrimonio abbiamo i conti finanziari. Quindi per registrare gli eventi della ricchezza usiamo i conti economici. L’intreccio di questi conti porta alla contabilità ordinaria, chiamata “partita doppia”. Dai conti finanziari si ottiene lo Stato Patrimoniale, con quelli economici il Conto Economico. Lo Stato Patrimoniale sarebbe morto e cotto se non ci fosse il dinamismo del Conto economico.
Come noto a tutti, il conto economico si limita al 1/1 fino al 31/12 mentre il prospetto patrimoniale coglie l’intera vita dell’azienda. Infatti si rileva nello SP il TFR degli ultimi 45 anni dei dipendenti. Quindi l’ammortamento (Q) del terreno su cui è edificata l’azienda. Quest’ultimo è ammortizzato all’1% quindi nello Stato Patrimoniale troviamo un secolo di scritture!
Ebbene il prospetto flussi impieghi e fonti è importante perchè consente la registrazione di atti aziendali in forma intuitiva. Si tratta di “contabilità naturale” che addestra la sensibilità verso modelli più complessi quale appunto la partita doppia.