Fitch corre in aiuto al Draghi dichiarando il miglior stato di salute economica della Repubblica Italiana, che in realtà è in fallimento per eccesso d’indebitamento sul PIL.
Caspita, allora le cose stanno veramente andando male.
Peccato aver avuto ragione sul fallimento della Repubblica Italiana. In pratica quando si sta veramente scivolando, ci sono sempre dichiarazioni che le “cose stanno andando bene”. E’ tipico delle grandi crisi.
In pratica che cosa accade?
Il giocoliere della finanza, il Draghi, quello non eletto da nessuno che ricopre un incarico pubblico a cui si deve pervenire con la fiducia degli elettori, ha praticato un trucco.
Preso atto dell’indebitamento mortale per l’italia, ovvero un -158% sul PIL, ha certamente ottenuto e incassato il prestito dalla Ue, ma senza registrarlo come tale.
Se il Draghi avesse registrato come debito i fondi Ue, l’indebitamente sarebbe giunto sul pelo del -200% d’indebitamento sul PIL (ovvero bancarotta della Repubblica Italiana).
Evitando la registrazione come debito, ma prendendo il denaro a titolo di compensazione tra Stati, è stato fatto “il miracolo”.
Dovremmo essere grati a chi ha evitato ancora una volta il fallimento all’Italia oltre a quanto già fatto nel 2015? Per quanto tempo questo paese dovrà essere sommerso di false affermazioni? Fitch, che sa perfettamente come stanno i conti nazionali, è stata chiamata in assistenza facendo finta di stare al gioco. Ecco come uno va in copertura all’altro, ma insieme sono solo dei produttori d’inflazione.
Infatti tutti i giochini alla Draghi maniera, poi trovano nell’inflazione il giudice supremo che non tollera alcun imbroglietto.
Domanda: la Nazione dev’essere diretta da uno che sistema i conti senza risolverli (per di più senza responsabilità verso gli elettori) o ci serve un De Gasperi della situazione? Il problema è ovviamente che non c’è questo De Gasperi ma abbiamo troppi Togliatti (ovvero gente che parla con “lingua biforcuta”).
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