Finanza aziendale e falsificazione di bilancio 3

Finanza aziendale e falsificazione di bilancio, ultimo studio dedicato al tema con annesso esempio.

Sia dato uno Stato patrimoniale con un valore di 100 sia nelle fonti sia negli impieghi. Non sarebbe un bilancio se non bilanciasse con lo stesso valore in Avere come in Dare. Pregasi osservare la grafica 1 predisposta a maggiore chiarezza del ragionamento.

Discutendo di Stato Patrimoniale, parto sempre dall’Avere considerando di chi siano i soldi e solo dopo come sono stati impiegati. Comunque che si parta dal proprietario del denaro a come sono stati utilizzati, cambia poco bilanciando gli importi.

Nella logica di Ragioneria i 100 delle fonti saranno, ad esempio 40 propri e 60 di terzi. Più nel dettaglio quei 60 saranno 5 per tfr, 40 e breve termine e 15 a lungo termine. Ovviamente 40 di propri più 5 di tfr, 40 di passività a breve e 15 a lungo termine (mutui ad esempio) conta un totale di 100 già anticipato.

Nel Dare, tra gli impieghi i 100 sono divisi in 50 per le immobilizzazioni e 50 nell’attivo corrente.

Questi sono i dati di partenza si osservi la grafica 2.

Finanza aziendale e falsificazione di bilancio interviene in questa dinamica nei seguenti termini. 

Ne consegue che “il non conteggio” porta le fonti a 100 – 40 = 60

Apparentemente tutto quadra su valori più contenuti. Si osservi la grafica 3

Da queste forzature emerge non solo diffidenza verso la materia di Finanza, ma proprio discredito.

Finanza aziendale e falsificazione si chiude qui, i prossimi studi coglieranno altri aspetti non corretti della materia.

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