Finanza aziendale e falsificazione bilancio 2. Prof Carlini

Finanza aziendale e falsificazione bilancio rappresenta lo studio due su tre dedicati al tema. Chiarite le premesse ora è possibile entrate nel dettaglio.

Da 700 anni il bilancio, nello Stato Patrimoniale, è strutturato con un dare e un avere. Il dare sono gli impieghi e l’avere le fonti. Tradotto vuol dire che le fonti indicano di CHI SONO I SOLDI. Gli impieghi COSA E’ STATO FATTO CON QUEL DENARO. Strutturato in questo modo lo Stato Patrimoniale è più comprensibile.

Da aggiungere c’è che “i soldi” (le fonti) possono essere solo di due tipi: propri e di altri.

Come appena accennato poco fa, in 7 secoli si considerano fonti sia i soldi propri (capitale sociale) sia quelli di “altri”. Per “altri” ci si riferisce al tfr, fondi vari e i FORNITORI.

Questo è il punto fondamentale di dissidio tra la Ragioneria e la Finanza aziendale. 

Per i contabili l’aver ottenuto una dilazione di pagamento è una risorsa, un finanziamento.

Infatti, Esselunga ad esempio, ricevendo le merci il 26 maggio e vendute entro il 3 giugno, paga i fornitori al 10 luglio. Il tenere in cassa dal 3 giugno al 10 luglio del denaro, che si può anche prestare alla banca in un pronti contro termine, vuol dire guadagnare altro denaro!

In questo modo è finanza aziendale solo quello che transita dal circuito bancario soggetto al pagamento d’interessi.

Non si è capito (se non per giustificare l’esistenza stessa delle cattedre di Finanza aziendale) perchè la materia trascuri un’importante fonte del bilancio.

Finanza aziendale e falsificazione di bilancio scatta nel momento in cui la materia STORNA dallo Stato patrimoniale le passività a breve termine. Stornandole non le conta nelle fonti, ma le registra con il segno meno negli impieghi.

Chiarito il concetto a seguire la rappresentazione pratica in Finanza aziendale e falsificazione 3.

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