Il fallimento fiscale del governo renzi: si vota NO

Il confronto tra gli orientamenti fiscali anglosassoni e quelli nella Ue è arduo. Da una parte si cerca lo sviluppo con una riduzione del peso dello Stato sulla società; nella Ue e in Italia è tutto il contrario. Di fatto il PIL cresce di più fuori dalla Ue. Gli Stati Uniti sono tra il 2,5-3%. L’Irlanda viaggia al 3,3%. L’Italia oscilla tra lo 0,9-1%.

Il governo renzi è responsabile, tra le molte cose anche del decreto “salva italia”. Questa legge di fatto trasforma il contribuente in evasore. Il meccanismo è semplice. Chi preleva dalla banca più di 3000 euro di soldi suoi, sui quali sono state pagate le tasse, si espone a un accertamento fiscale. La motivazione ufficiale è quella di stroncare il nero e il crimine, in realtà salva le banche italiane. Le salva nella misura in cui raziona e limita il contante. Il razionamento del contante riduce il rischio per le banche che non hanno saputo svolgere il loro lavoro. E’ antipatico come, per ottenere un risultato, si agisca dichiarando altro. Si chiama disonestà. Il decreto salva italia è uno dei motivi per congedare il governo renzi. Nel momento in cui l’Europa e l’Occidente si muove verso una riduzione della pressione fiscale, come già anticipato, l’Italia resta indietro. La legge “salva italia” conferma la sua visuale di penalizzazione e limitazione dei diritti del cittadino. Può restare in carica un governo incapace di adeguarsi? Eppure il renzi si è presentato come il “rottamatore”, colui che avrebbe innovato il Paese. In realtà lo ha fatto regredire.

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