EXPO: che fregatura! Analisi critica del prof Carlini

Ho visitato l’EXPO: potevo anche risparmiarmelo, è vuoto, una grande struttura virtuale, che fregatura!

L’EXPO piace o non piace?

Per rispondere alla domanda è necessario risalire alla percezione del virtuale che noi tutti abbiamo. Se il mondo virtuale, quello sganciato dal reale, dove non si conoscono neppure i nomi delle persone con cui si è in contatto e si può dubitare dalle loro effettiva esistenza, piace alle persone, allora l’EXPO potrebbe anche essere considerato adeguato. Visitare l’EXPO è come entrare nel web per navigare, guardare e poi spegnendo il video che cosa resta dentro? Ecco il problema dell’EXPO. Che cosa ne resta dopo averlo visitato?

La critica condotta diventa allora sostanziale. I punti critici sono:

– per entrare nell’esposizione è necessario attendere, sotto il sole, in fila, per 30-40 minuti. Questo attendere oggettivamente stanca, sopratutto in assenza di una tettoia opportunamente allungata nella protezione dell’area di sosta forzata;

-la massiccia presenza di forze dell’ordine è certamente apprezzata, ma non concilia con le modalità d’ingresso e la sicurezza modello aeroportuale applicata all’EXPO;

– il biglietto d’ingresso ha il suo costo, ma per vedere che cosa?

-ogni tipologia di cibo è a pagamento;

– un omaggio e ringraziamento va riconosciuto per forza di cose al marchio Coca Cola, che offre a tutti una bottiglia da 33 cl. Grazie Cosa Cola!

– sembra che sia possibile a volte avere un caffè offerto nel reparto dedicato a questa bevanda;

– il cibo italiano (famoso nel mondo) è apprezzabile solo attraverso ristoranti;

– gli altri stand hanno il ristorante: in pratica è una fiera di ristoranti!

– le strutture sono piacevoli e belle, ben fatte ma vuote, quindi?

– ottima la disponibilità di acqua naturale e gasata gratuita: anche di questo è corretto ringraziare;

– diversi stand (Stati Uniti, Argentina e quasi tutti) sono strutturati su grandi immagini in movimento su superfici ondulate: quindi?

A questo punto tra l’EXPO e un supermercato alimentare dove la differenza? Certamente per entrare in un bel supermercato non c’è la fila d’attesa, il controllo di polizia e il pagamento del salato biglietto d’ingresso.

Quello che veramente dispiace è come i ragazzi percepiscano l’evento che nasce con la loro prima sensibilità. I ragazzi dell’EXPO sono quelli di questi anni, che recepiscono come loro, un completo e totale fallimento espositivo ricco del nulla. Questo è il vero danno sociologico; aver creato una festa dell’inconsistenza, spacciandola come l’evento pilota delle nuove generazioni. In questo modo si è ancora una volta contribuito alla superficialità. Tutti aspetti che bisogna ricordare nelle prossime elezioni politiche punendo una classe di governo giovane e inconsistente.

Ciao Italia.

 

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Semi di cacao

 

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E’ molto bello peccato sia tutta plastica

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Questa è un’ottima idea per proteggere il passaggio pedonale dell’EXPO, peccato che la fila per l’ingresso non sia altrettanto protetta

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Arcimboldi

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