Euro sporco: è tempo di dimissioni. Prof Carlini studi

I commentatori chiamati in TV sono gli stessi che hanno escluso la vittoria del NO alle elezioni greche.

Dimissioni, dimissioni, dimissioni!

Euro sporco e dimissioni dal Sole 24 Ore e da tutti quei vertici economici, come politici nazionali, che non sanno assolutamente studiare gli eventi per offrire una giusta lettura. Questa massa di parolai non merita i posti che occupano, ed è bene che tornino sui banchi dell’università per una seconda o terza laurea, perchè sono soggetti limitati a ripetere tra di loro le stesse cose per paura d’uscire dal coro. Il riferimento è anche al renzi, quello che è privo di legittimità politica, pur incarico da dirigere il governo nazionale (si conferma l’anomalia italiana). Tutti questi elementi concorrono a formare il concetto di un euro che oggi è rimasto solo a livello di euro sporco.

Possiamo vivere in cima a un vulcano in grado di implodere grazie al solo 1% di persone che votano in un certo modo? La Grecia è fatta di 8 milioni di europei. Di questi hanno votato NO 3,6 milioni condizionando la vita a 360 milioni di altri europei. L’1% ha un potere così immenso? Tanto per cominciare quell’1% ha dimostrato che la democrazia esiste ancora quando nel resto d’Europa c’è solo il tabù: non si può porre in discussione l’euro e le scelte europee. La sopravvivenza di questi 2 estremi costituisce la base per quello strappo ai danni dell’Europa che pone tutti noi in pericolo. Chi ha voluto un sistema così precario è pregato di dare le dimissioni. Ecco cosa vuol dire euro sporco.

Euro sporco è tutto quanto circonda i dipendenti delle banche italiane, che non sanno dire altro che la ripetizione di quanto già detto! Euro sporco sono gli attuali governi a rischio di non essere confermati: vedi Francia, Germania, Spagna e l’Italia. Euro sporco sono quei vertici nella Ue, che devono lasciare la poltrona per aver condotto “la trattativa” in questo modo. Euro sporco sono quegli imprenditori, in particolare italiani, che non sanno guardare oltre la punta del loro naso, concettualmente ignoranti e incapaci di creare pensiero nuovo, illudendosi che “lavorare” sia la chiave di volta di ogni problematica (quando va bene). Necessita un ricambio generazionale, perchè se oggi non dovesse uscire la Grecia dall’euro, a novembre è il turno della Spagna con Podemos, in grado di sconvolgere nuovamente gli “equilibri” di un euro sporco. Possiamo vivere perennemente a rischio di fallimento? Servono nuovi specialisti al posto di quelli attuali.

Buona caccia a nuove sensibilità culturali e concettuali.

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