Esternalità calcolo della perdita 3, dove si svolgono i conteggi per capire quant’è il disagio derivante alla collettività dalla produzione. Si ribadisce l’ostilità, la netta presa di distanza da quest’impostazione così faziosa! (concetto già ribadito e spiegato nello studio precedente).
Il problema si risolve attraverso 3 passaggi:
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calcolo della quota di produzione corrente;
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quantificazione di quanta produzione si dovrebbe avere, in meno, per evitare il danno sociale;
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calcolo dell’area di danno.
I conteggi s’applicano sul grafico già noto e qui riprodotto nuovamente:
Esternalità calcolo della perdita fase 1: quanto vale la quantità di mercato.
Il CT (costo totale) è pari a Q al quadrato, quindi il costo marginale (quello che si sostiene per l’unità in più di produzione) è pari a 2Q. Questi conti si possono seguire nel foglio allegato “calcoli da urlo!” pagina 1.
Si noti come 2Q (costo marginale) è uguale al prezzo praticato sul mercato: 2Q = P da cui il P è pari a P/2.
Essendo 100 le imprese operanti sul mercato (l’offerta complessiva) moltiplicato per la Q indicata e tradotta in termini di prezzo, si ha: 100 per P/2 = 50P
50/P rappresenta il costo marginale d’impresa indicato per P che possiamo tranquillamente indicare anche per Q. Ecco un passaggio che gli studenti soffrono.
Essendo la D (domanda) inversa, ovvero espressa per il P (prezzo), a noi serve esprimerci con la stessa grandezza, ovvero il P. Per risolvere un problema, nella vita come nei conti, dobbiamo esprimerci attraverso un’incognita, una sola e non altre. in questo caso se la D inversa è indicata per P dobbiamo portare l’offerta in termini di P. Ciò vuol dire come indicato nel foglio 1: Q/50 = 110 – Q/5
Esternalità calcolo della perdita fase 2: quanto sarebbe la quantità di mercato se la produzione fosse ridotta anzichè migliorato il sistema tecnologico di produzione (come si auspica)
Si seguano i conteggi indicati nel “segue calcolo da urlo/2”