Elicottero a pistoni. Un argomento talmente settoriale e di nicchia che non leggerà nessuno. Peccato. Ciononostante rappresenta il primo modello d’elicottero a largo impiego. La guerra di Corea e la prima parte del conflitto vietnamita, fu avviata con questa macchina. Si parla di un elicottero modello “g” o “j” (jota). Quindi il ricordo va alla campagna d’Algeria. Grazie a questa macchina si è sviluppato l’impiego dell’elicottero su larga scala.
L’elicottero a pistoni fa parte della mia infanzia. Lo sentivo volare riconoscendolo dal tipico rumore del motore. Essendo a pistoni quasi si riconoscono nel moto. Poi negli anni e grazie a quest’esperienza, sono arrivate le turbine e quindi il ronzio continuo. Da grande e quindi ufficiale, ho avuto l’onore di lavorare qualche anno nella catena logistica aeronautica. L’obiettivo fu d’assicurare il sostegno nei pezzi di ricambio degli elicotteri. Poste 300 macchine in servizio, il ricambio dei pezzi fu un impegno a cui ho dato il mio contributo. Fui veramente felice. Avete presenta un pesciolino rosso dentro il suo acquario?
Ovviamente non ce ne sono più in servizio di elicotteri modello “g”/Jota. Il loro posto è in un museo. Il che mi accende una spia d’allarme. Quasi quasi sta arrivando al mio turno per entrare in un museo. Che peccato, pur avendo i pistoni che pompano bene (scherzo ma non troppo). Però oggi si funziona con la turbina, che è un sibilo sottile come una lama.
La macchina qui presentata si trova al museo aeronautico di Chino – Ca. Sbattuta in un angolo, resta anche piuttosto trascurata rispetto gli altri modelli. Infatti i visitatori al museo non si fermano neppure più di tanto di fronte all’elicottero a pistoni. E’ probabilmente il destino dei pionieri, sostanzialmente dimenticati, al massimo degni di qualche monumento in uno ospizio. Questa è la vita, a volte triste. Mi raccontava il mio papà che nella sua gioventù, con aerei piper, fecero delle follie. Allora, nel 1953 o 1954 l’EI comprò i primi piper per la ricognizione area. Il divertimento dei piloti, tra cui mio padre, fu di far ruotare il carrello sfiorando i fili dell’alta tensione senza tranciarli. Il tutto ovviamente in volo. Che pazzi incoscienti. Altri tempi.